La devozione a S. Antonio non sembra aver prodotto alcuna grazia nel Comune di Volturara Irpina. Anzi. Il Santo, amato e portato in processione dai volturaresi devoti, non è riuscito a placare le ire dei cittadini, agguerriti all’indomani di una ricorrenza che per alcuni si è trasformata in un vero incubo. Quella che doveva essere una festa, infatti, si è in poche ore trasformata in protesta. L’annuale appuntamento che anima le strade del comune del Terminio ha alimentato, questa volta, non pochi disagi. E non si parla semplicemente di traffico bloccato. E’ d’uopo, infatti, portare il Santo in processione accompagnandolo con i classici e tradizionali ceri. Ma l’uso che ne è stato fatto ha prodotto effetti ben diversi. La cera colata dalle candele non ha fatto altro che rendere viscido il manto stradale. Ignari delle condizioni delle strade molti utenti della strada, seppure a velocità controllata, hanno visto le proprie autovetture scivolare sull’asfalto e posizionarsi di traverso sulle carreggiate. Non pochi i tamponamenti e ancora maggiore l’ira degli automobilisti… una rabbia che neanche la devozione ha saputo placare. E scatta la protesta: “…perché Volturara è l’unico paese ad utilizzare ancora candele votive? In tanti comuni, Mercogliano tanto per dirne uno, proprio per evitare disagi vengono adottati espedienti per scongiurare l’utilizzo dei ceri ormai in disuso”. Ed i più agguerriti, come è giusto che sia, sono proprio le ‘vittime’ dei tamponamenti. Nessuna responsabilità e massimo rispetto per la ricorrenza, ma per il 2006 una grazia appare proprio d’obbligo. A guisa di una letterina sotto l’albero di Natale i volturaresi scrivono: “Caro S. Antonio, la devozione è inalterata ma si potrebbero eliminare queste candele votive?”. Un desiderio che, qualora esaudito, porterebbe quantomeno una minima consolazione alle povere vittime dell’ormai odiata cera. (m.d.p.)
Redazione Irpinia
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