AVELLINO- “Sono situazioni sulle quali credo che, per carità, tutto si può dire, tranne che siano addebitabili a deficit sia di prevenzione che di repressione da parte delle forze dell’ordine”. E’ cosi’ che il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi , ha commentato i recenti episodi di cronaca nella città capoluogo questa mattina a Pietrastornina, dove per il quarto anno consecutivo l’ Associazione DonatoriNati della Polizia ha organizzato un evento per la sensibilizzazione alla donazione del sangue. Sapete che sono tutti quasi tutti situazioni, nelle quali poi responsabili vengono assicurati alla giustizia. Ci sono temi molto complessi che vanno bene oltre anche i temi della sicurezza e della dell’attività delle forze dell’ordine. Sappiamo non è solo ad Avellino, ci sono sempre più giovani che insomma in qualche modo danno luogo a disordini. Ci sono punti di riferimento che sono mancati. L’unica cosa che posso fare da Ministro dell’Interno e’ puntare tutto sul rafforzamento, quindi sulla competenza e la professionalità delle forze dell’ordine”. Il titolare del Viminale ha anche rilanciato l’appello a non voltarsi rispetto all’ illegalità arrivato dalla Chiesa ad Avellino: “Ecco perché dicevo l’azione delle forze dell’ordine e’ imprescindibile, importante e irrinunciabile, però poi ovviamente la legalità viene affermata soprattutto dai cittadini, attraverso i comportamenti quotidiani. Per cui è molto importante puntare, soprattutto sull’educazione dei più giovani”. Una problematica che riguarda tutto il territorio nazionale, quella della criminalita’ giovanile: “Non lo dico per attenuare il problema ma anzi per prendere atto di un dato che sta emergendo a livello nazionale, quello della criminalità giovanile e della disponibilita’ di armi e’ un problema che non riguarda solo Avellino. La stretta c’e’, e’ costante. Le operazioni di Polizia sono molto importanti. Abbiamo fatto degli interventi anche normativi, a volte anche criticati, per cercare di creare degli strumenti giuridici in più in mano alle forze dell’ordine per poter intervenire anche nei confronti dei minorenni. Però ripeto, non per buttarla in sociologico. E’ importante anche un’inversione di tipo culturale e pedagogico dei ragazzi. Partendo dal fatto che bisogna dargli dei riferimenti importanti, quindi evitare che trovino in queste bravate il superamento della noia o di altro che li affascina”.
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