“Tutelare l’ambiente vuol dire mettere il territorio al riparo da tentazioni criminali, perche’ un ambiente degradato attira altre forme di criminalita’”. Per questo motivo il Procuratore della Repubblica di Avellino ha voluto porre l’attenzione nell’incontro operativo che si e’ svolto con i comandanti delle Stazioni dell’Arma dei Carabinieri e del Gruppo Carabinieri Forestali, sull’importanza di mettere al centro dell’attivita’ di controllo del territorio tra le priorita’ anche i reati ambientali, ogni forma di “attentato all’ambiente”. Per il magistrato alla guida dell’Ufficio inquirente, quella di stamattina al Polo Giovani e’ stata una occasione importante per “far comprendere in primis ai comandanti delle stazioni che il controllo del territorio non si deve limitare ai fenomeni criminali che possiamo definire “tradizionali” ma estendere questa vigilanza a tutti gli ‘attentati all”ambiente’. In questo senso sia per far crescere la percezione del carattere criminale di alcune attivita’, che talora non si ha. Questa percezione cresce nella misura in cui cresce anche la vigilanza da parte delle stazioni”. C’e’ anche una seconda ragione, che attiene piu’ alla sfera preventiva, in particolare rispetto agli eventuali interessi criminali: “Poi fare anche un’opera di adeguata prevenzione. Perche’ l’ambiente e’ una materia che puo’ sembrare immune da appetiti criminali, ma cosi’ non e’. La storia purtroppo di aree vicine a questa ci dimostra che ambiente e rifiuti sono materie che interessano alla criminalita’ organizzata. Allora bisogna stare attenti. Perche’ e’ vero che il territorio irpino e’ abbastanza immune da certe infiltrazioni. Ma non c’e’ nessuna garanzia che resista ancora, se non cresce questa attenzione”.
Redazione Irpinia
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