AVELLINO- La Caritas apre una “finestra sulla città”, sui suoi problemi in particolare, non solo quello di mettere un piatto a tavola ma anche di ascolto, di relazione e lancia un appello alla comunità avellinese per sostenere lo sportello h24 che e’ stato realizzato per ascoltare il territorio. Lo ha voluto rimarcare Costantino del Gaudio, vicedirettore della Caritas che questa mattina, insieme al direttore Antonio D’Orta ha presentato i nuovi locali che ospiteranno dieci uomini e otto donne per la notte e anche una stanza per le famiglie.
La vera novità sostanziale però è legata proprio allo sportello di ascolto. Per questo c’è l’appello di Del Gaudio: “Noi abbiamo un problema- ha spiegato il vicedirettore della Caritas- ve lo dico subito, il problema degli operatori per garantire la copertura di tutti i turni dello sportello, in particolare quello di notte. Allora mettiamoci in gioco tutti quanti, questo è il messaggio che consegno alla comunità di Avellino”. La bellezza per accogliere chi non ha un tetto, ma anche un importante punto di ascolto dei disagi della città. Una iniziative che il direttore D’Orta rimarca nella sua sostanzialita’: “la grande novità, al di là di quello che giustamente appare e si vede, ovvero questa facciata nuova che abbiamo dato al luogo è più sostanziale, ed e’ legata al fatto che noi abbiamo voluto un punto, una finestra aperta sulla città. Ecco quello che voi avete visto, quello che banalmente puo’ sembrare avere arretrato quel cancello pedonale alla finestra serve per dire a tutti che la Caritas c’è , ventiquattro ore su ventiquattro. Che c’e’ un luogo nel quale possono venire, chiedere delle informazioni anche relativamente alla parrocchia, al parroco, con la comunità o comunque essere ascoltati subito da quella finestra. Dopodiché l’operatore, che stiamo formando, può dare delle risposte, degli appuntamenti, se deve essere accolto la sera, se deve venire a prendere il pacco, quello che noi forniamo, se deve venire a pranzo, Insomma il primo front-end un primo momento nel quale ci si può rivolgere sempre 24 ore su 24”. Il direttore D’Orta ha anche spiegato che nei prossimi mesi, grazie anche alle iniziative istituzionali messe in campo da Piani di Zone e Consorzi, quello A4 e A5 in particolare, ci saranno almeno 100 posti per i senza tetto in città. Il direttore D’Orta ha anche delineato e rappresentato il perimetro di un impegno cristiano, perche’ la Caritas e’ la Chiesa: “noi non siamo dei benefattori, paradossalmente mi sembra una cosa che puo’ sembrare scandalosa ma è così. Questo lo facciamo per noi non per gli altri. Nel senso che il Vangelo dice: tutto quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, e’ come lo avesse fatto a me. Questo è il senso che noi facciamo. Cioè non lo facciamo perché siamo delle brave persone, lo facciamo perché siamo cristiani e quindi riteniamo che nel fare questo per le persone più piccole, appunto come diceva il Vangelo, quello che state facendo al vostro fratello lo state facendo a me e perché siamo corrispondendo all’amore di Dio”
