VIDEO / Borrelli, sopralluogo di oltre un’ora a San Martino. “Serve un cambio di passo, lavoreremo per rendere più sicura la zona”

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Alfredo Picariello – Puntuale, come un orologio svizzero. Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, alle 12 era a San Martino Valle Caudina,  secondo la tabella di marcia, dopo essere stato a Benevento. E’ arrivato in quel che resta, per il momento, della piazza centrale del paese che si è praticamente “ridotta” e spaccata in due a causa dell’alluvione di dicembre. Ad accompagnarlo il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, il Direttore generale della Protezione civile della Regione Campania, Italo Giulivo, Roberta Santaniello, delegata alla Protezione Civile del Governatore De Luca, il prefetto di Avellino, Paola Spena. Ad attenderlo, invece, il sindaco di San Martino, Pasquale Pisano, ed il Presidente dell’ente regionale Parco del Partenio, Franco Iovino.

Borrelli è stato nel paese irpino quasi un’ora e trenta. Ha effettuato un accurato sopralluogo della “zona rossa” e poi si è spostato al “Coc”, centro operativo comunale, per una riunione tecnica, alla quale ha partecipato anche Claudia Campobasso, dirigente responsabile della Protezione Civile della Regione Campania.

“Abbiamo fatto il punto della situazione su quanto è stato fatto fino ad ora – dice Borrelli al termine del summit -. Ed abbiamo immaginato gli interventi da farsi per mitigare il rischio e per mettere in sicurezza soprattutto la popolazione locale. Stiamo lavorando, la cosa positiva è che questo evento non ha provocato morti. Lavoreremo per evitare danni da eventi futuri”.

Al momento, sono stati fatti già degli interventi, sottolinea Borrelli: “Ad esempio, la pulizia del fiume. Poi, ovviamente, occorre pensare ad interventi più importanti per contenere le colate di fango, alberi e detriti che vengono giù dal versante franoso. Questo è un lavoro che sarà fatto d’accordo anche con le autorità competenti locali”.

Una cosa che fa “rabbrividire”, sulla quale si sofferma anche lo stesso capo della Protezione civile, è il fiume tombato sotto la Piazza. “Si dovranno fare delle valutazioni tecniche, credo, su un eventuale stombamento. Oggi è ancora prematuro dare una soluzione per il fiume tombato, intervento effettuato tanti anni fa. Forse le decisioni passate si possono anche rivedere, occorre fare un tavolo tecnico ed approfondire meglio che tipo di interventi vanno effettuati, ponderando il tutto”.

“Non c’è un problema di fondi – ricorda Borrelli -. La Regione ha già messo a disposizione otto milioni di euro. Poi, con la dichiarazione dello stato di emergenza ci saranno ulteriosi soldi per gestire, per l’appunto, l’emergenza”.

Qualche giornalista gli fa notare il “paradosso” che il Comune è stato il primo presidio a saltare. “Gli edifici strategici devono stare in un luogo diverso, in linea con le direttive degli edifici strategici. Il Comune però sta lì da un centinaio di anni, è un bene culturale e storico anche molto bello. Dobbiamo individuare, nella pianificazione, gli edifici srategici che devono essere ospitati in aree sicure”.

“Deve esserci un cambio di passo generale – prosegue – . Non vorrei che ci ritrovassimo qui in occasione di un altro evento. Occorre mettere in piedi un sistema di protezione civile che riduca l’esposizione della popolazione a questi rischi. Lavoreremo in sinergia con il Comune e la Regione e dobbiamo fare opere a monte per trattenere il materiale che viene giù dalla montagna e ripristinare il corso d’acqua che ha creato problemi, con un by pass per evitare il ripetersi di eventi simili in futuro. Abbiamo registrato danni, negli eventi di novembre e dicembre scorsi, per 5,6 miliardi di euro in 15 regioni e oggi parte la richiesta all’Unione Europea per l’accesso al fondo di solidarietà”.

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