Verso le regionali – Ultime ore di campagna elettorale: De Luca favorito, Caldoro sogna la rimonta, i Cinque Stelle per evitare la figuraccia

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La sede della Regione

Michele De Leo – Mancano poche ore alla chiusura della campagna elettorale per il rinnovo del parlamentino regionale ed il referendum sul taglio dei parlamentari. Per l’Irpinia e la Campania sono ore di grande concitazione e fibrillazione. Non tanto per l’esito della competizione – leggendo i sondaggi pare già scritto – quanto per la lotta tra gli aspiranti consiglieri. Solo in provincia di Avellino, in corsa ci sono cento candidati per quattro posti in consiglio regionale. La presenza di tanti aspiranti consiglieri, soprattutto nelle fila del centrosinistra, è dovuta proprio alle conseguenze dell’emergenza Covid: Vincenzo De Luca – che nessuno voleva e che molti nel suo partito non volevano nemmeno candidare – ha saputo farsi apprezzare per la gestione della fase emergenziale, tanto da guadagnare consensi e simpatie bipartisan e di essere – secondo i sondaggi – molti punti avanti al suo avversario storico Stefano Caldoro. Superata la fase acuta dell’emergenza, tutti hanno cercato spazio al fianco del Governatore. La legge elettorale che, paradossalmente, soprattutto in una provincia come quella irpina, premia più le piccole liste a dispetto dei grandi partiti, ha favorito un proliferare di schieramenti. Il Governatore uscente ha il sostegno – nella sola Irpinia – di 60 candidati alla carica di consigliere nelle 15 liste presentate a supporto. Di questi, appena una decina o poco più possono aspirare di varcare – da consiglieri regionali – l’ingresso della sala intitolata a Giancarlo Siani. E’ chiaro che la necessità di riempire le liste è stata una delle prime cause del proliferare di aspiranti consiglieri. Viene da chiedersi – considerato il crollo delle ideologie – cosa spinga ad accettare candidature per una poltrona che non si ha alcuna chance di occupare. Una risposta potremo averla solo seguendo il percorso che i tanti sconfitti seguiranno a partire dal prossimo ottobre. Senza volere essere malpensanti, abbiamo qualche idea. Alla stessa maniera, è facile immaginare coloro che possono ambire realmente all’elezione: non faremo nomi per evitare di trovarci invischiati nel giochino del voto utile. E’ pressoché certo che – in caso di vittoria del centrosinistra – i quattro neo consiglieri apparterranno a squadre diverse: nessuna lista riuscirà ad eleggere due candidati. Se così fosse, rimarrebbe fuori dal consiglio almeno uno degli uscenti tra la presidente Rosetta D’Amelio e Maurizio Petracca, a meno che il numero uno dell’alto Calore Michelangelo Ciarcia non faccia lo sgambetto ad entrambi. Sarebbe una beffa per D’Amelio e Petracca che – al fine di evitare sorprese – si sono schierati contro la candidatura di Livio Petitto con il Partito Democratico. Difficile, invece, ipotizzare quello che potrebbe accadere in caso di vittoria di Caldoro, a causa del risicato numero di liste che sostengono l’ex Governatore. Il candidato del centrodestra deve centrare una rimonta importante ma, soprattutto, deve smentire i dati degli ultimi rilevamenti che lo danno indietro di oltre venti punti. L’obiettivo prioritario del Movimento Cinque Stelle è quello di evitare – due anni e mezzo dopo il clamoroso exploit delle parlamentari – la figuraccia: rimanere sotto il 10% significherebbe che il Movimento è davvero sulla vita del tramonto. I motivi di interesse di questa consultazione elettorale, dunque, sono tanti. L’auspicio è che tutto si svolga nel migliore dei modi, senza problematiche. L’augurio per tutti i candidati è quello che possano centrare il risultato prefissato.