“Venire a casa, regalare soldi”, nuove accuse al 39enne condannato per atti sessuali su minori

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SERINO- “Venire a casa mia regalare soldi”. E’ quello che avrebbe scritto in uno dei vari messaggi inviati ad un minore di quattordici anni il trentanovenne extracomunitario, assistito dall’avvocato Nicola D’Archi, già condannato a quattro anni e due mesi di reclusione nel processo con rito abbreviato (confermati in Appello) per adescamento di minori, atti sessuali con minori e pornografia minorile nei confronti di un altro minorenne di Serino. Per il trentanovenne la Procura di Napoli avanza nuove accuse, quelle riferite ad altri due minorenni del comune irpino che avrebbero ricevuto offerte di soldi in cambio di incontri con il trentanovenne. Accuse contenute nell’ avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal pm della Procura di Napoli Giulia D’Alessandro, il magistrato che ha coordinato l’inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Solofra e della stazione di Serino, che aveva portato all’arresto dell’extracomunitario, allontanato dal comune irpino per rifugiarsi a Novara. E’ li che nel giugno del 2022 lo avevano rintracciato i militari agli ordini del capitano Gianfranco Iannelli. Il trentasettenne residente da diversi anni a Serino, fu arrestato con l’accusa di adescamento di minori, atti sessuali con minori e pornografia minorile. Tutto era partito dalla denuncia della mamma della prima vittima, dopo aver controllato il telefonino del figlio.

LE NUOVE ACCUSE
Tentati atti sessuali con minore, pornografia minorile, molestie, tentata pornografia minorile (nei confronti della seconda vittima). Da quello che e’ emerso nelle indagini, il trentanovenne avrebbe tentato di abusare anche di un altro minorenne e di farsi mandare foto di parti intime da un terzo minore, come la prima vittima tutti di Serino. Il tentativo di atti sessuali con la seconda vittima sarebbe avvenuto nell’ aprile 2022, quando le indagini dei militari dell’ Arma documentano una serie di messaggi in cui l’ indagato offriva 200 euro al minore per raggiungerlo a casa sua. Lo avrebbe fatto inviandogli foto di banconote. Oltre alla sua abitazione lo avrebbe anche invitato a raggiungere un parcheggio nella località Sala di Serino. Cosa che il minore non avrebbe mai fatto. C’e’ anche l’accusa di pornografia minorile, perché avrebbe indotto il minore ad inviargli foto delle sue parti intime. In tal modo producendo materiale pornografico. Infine le molestie subite per le telefonate fatte al minore che gli avrebbero prodotto uno stato di ansia. Per la seconda vittima contestato il tentativo di induzione alla pornografia minorile, in quanto avrebbe chiesto al minore di inviargli foto delle parti intime, cosa che non era avvenuta. Per tutte queste accuse, superata la fase dei venti giorni in cui il trentanovenne potrà chiedere di essere ascoltato, la Procura potrebbe chiedere nei suoi confronti il rinvio a giudizio ed un processo bis.