Un docente avellinese guida il team che ha ottenuto il Nobel del super calcolo

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AVELLINO- Un avellinese, il professore Giuseppe Barca, guida il team cui e’ stato conferito il Gordon Bell Prize,  conosciuto più semplicemente come il “Nobel per il calcolo ad elevate prestazioni” o supercalcolo. Nella motivazione viene specificato che il premio e’ stato assegnato per “aver creato un algoritmo rivoluzionario per migliorare la comprensione della chimica e della biologia”. Servira’ a creare un farmaco utile e piu’ incisivo in termini percentuali contro malattie anche poco curabili. La notizia, che in Italia era stata data qualche giorno fa a Palazzo Madama dal senatore Francesco Giacobbe. In un consiglio comunale non certo da “Nobel”, quello celebrato ieri sera a Palazzo di Citta’, a dare la notizia e complimentarsi con il docente universitario avellinese che vive in Australia e’ stato il consigliere comunale Antonio Bellizzi, che prima della discussione sull’ordine del giorno ha voluto complimentarsi pubblicamente con Barca e rendere noto alla citta’ questo brillante e
“Mio padre aveva come sogno quello che i suoi figli potessero avere la possibilità di restare da Avellino  o comunque di riportare ad Avellino le proprie conoscenze- ha spiegato Bellizzi nel suo intervento- La storia che sto per raccontare purtroppo è una storia che va in direzione opposta a questa. Però è una storia che dovrebbe comunque renderci orgogliosi in quanto Giuseppe Barca,un avellinese, ha vinto in qualità di cofondatore di un importante fondazione e come professore dell’Università di Melbourne, un premio,  Il Gordon Band  Prize, che viene riconosciuto a livello mondiale come il Premio Nobel del  “super calcolo”. Lui guida un team di esperti: chimici, biologi e ingegneri in Australia. Un team  australiano-statunitense e gli è stato riconosciuto questo questo importante premio.Credo sia doveroso da parte  del consiglio comunale,da parte della Giunta, della città tutta, rivolgere a lui i nostri più sentiti auguri e sperare che un giorno le menti brillanti che hanno lasciato la nostra città possano possano ritornare, consapevoli del fatto che scienze e innovazione non devono essere un lusso ma devono essere assolutamente una una necessità. Con questo rivolgo i miei i più sentiti auguri al professor Giuseppe Barca, con l’augurio di poterlo avere presto nella nostra città”.