In questo 2013 che sta per finire sono tanti gli spunti di riflessione. Se ripercorriamo l’anno tutto di un fiato notiamo una comunità che lotta per cambiare: dalla battaglia degli operai dell’Irisbus a quella dei sindaci contro la nuova riforma giudiziaria, passando per le proteste contro i tagli alla spesa sanitaria. Questi i tre macro argomenti di una provincia allo stremo, ma che non si arrende di fronte meccanismi imperanti e arrugginiti che da troppo tempo impediscono un cambio di rotta netto e decisivo.
L’anno si apre con l’incendio dell’ex Cinema Eliseo. Uno dei simboli più significativi e amati da Avellino viene dato alle fiamme. A distanza di un anno nonostante le lotte per la riapertura della struttura, la città ancora non si è riappropriata del suo spazio di cultura.
Ma a tenere banco e ad attrarre l’attenzione sono state le vertenze. Continui gli stati di agitazioni proclamati dagli operatori delle Comunità Montane che non percepiscono stipendio dal 2012. Non si contato gli incontri tenuti in Prefettura, alla Provincia e alla Regione tra forestali, sindacati e Istituzioni per sbloccare la drammatica situazione dei mancati accreditamenti dei fondi da parte di Palazzo Santa Lucia. Purtroppo il triste epilogo di questa vicenda è stato il suicidio l’11 novembre di Franco Argenio, operaio di Aiello del Sabato. Tutt’oggi i forestali continuano a chiedere il pagamento degli stipendi arretrati, ma dalla Regione ancora solo e soltanto la misera promessa di sbloccare i fondi.
Inoltre fari puntati sulle lotte degli operatori della Irisbus che mai si sono dati per vinti proseguendo ininterrottamente a combattere per il proprio posto di lavoro nella speranza che qualche imprenditore possa rilevare il complesso industriale. Fortunatamente, per i 421 dipendenti dello stabilimento Iveco Irisbus di Valle Ufita, che da ormai due anni vanno avanti ad ammortizzatori sociali, sembra aprirsi uno spiraglio: si parla infatti di un’ offerta molto concreta da parte di un imprenditore italiano con partnership internazionali. In più, è allo studio la costituzione di un polo nazionale dell’industria dei trasporti che, oltre all’azienda del gruppo Fiat Industrial con sede in provincia di Avellino, comprenderà anche la controllata Finmeccanica del comparto civile BredaMenarinibus. I dettagli del piano industriale che prevede il riassorbimento di tutti i lavoratori saranno presentati alle parti sociali entro gennaio.
L’anno che sta per essere archiviato ha accolto poi di buon grado una serie di cambi di guardia. L’8 aprile arriva ad Avellino il nuovo Procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo che sin dal primo giorno del suo insediamento si lascia conoscere per la sua indole integerrima: le sue priorità saranno lotta alla criminalità di strada e all’usura, sicurezza sul lavoro, controlli nella pubblica amministrazione ma soprattutto portare a compimento e a definitiva chiusura la delicata inchiesta sul caso Isochimica.
Cantelmo fa sua anche la protesta della classe forense in lotta per la nuova geografia giudiziaria causa di disagi per via dell’accorpamento dei presidi giudiziari di Sant’Angelo dei Lombardi e di Ariano Irpino, rispettivamente al Tribunale di Avellino e quello di Benevento. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie è entrata in vigore il 13 settembre tra proteste disagi e preoccupazioni. Contro la riforma del Ministro Cancellieri sindaci e amministratori, che indossate le fasce tricolore hanno provato a modificare invano le decisioni del Governo.
Dai tagli dei presidi giudiziari ai tagli alla Sanità il risultato non cambia. Infatti il Moscati conosciuto come un polo d’eccellenza interregionale da un anno denuncia servizi a rischio, dovuti principalmente al personale ridotto all’osso e costretto a turni massacranti. Non solo, la politica dei tagli lineari messa in atto dal direttore generale dell’Asl Sergio Florio, nel mese di novembre, arriva finanche a colpire l’assistenza domiciliare.
Cambio al vertice anche alla Questura di Avellino: Sergio Bracco va a Roma e da noi arriva il 5 agosto Maurizio Ficarra che si dichiara al servizio della provincia sulle orme di Manganelli, il Capo della Polizia, nato ad Avellino e scomparso nel mese di marzo a causa di una grave malattia.
Uno degli aspetti positivi che chiude questo 2013 è il trasferimento della proprietà dell’Isochimica dall’Asi al Comune. Il suolo diventa finalmente pubblico e quindi suscettibile di intervento da parte dei fondi europei, quelli destinati alle regioni ai fini della definitiva bonifica del sito.
Speriamo che nel 2014 si possa finalmente chiudere il capitolo della bomba di amianto che ha avvelenato Avellino.
Redazione Irpinia
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