I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Avellino, unitamente ai colleghi della Stazione di Mercogliano, hanno tratto in arresto un 48enne ed un 50enne di Napoli, già noti alle Forze dell’Ordine, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Avellino in accoglimento della richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica per il reato di concorso in estorsione.
L’indagine è partita a seguito della denuncia di un anziano automobilista.
Secondo un’attenta ricostruzione i due fratelli hanno scelto la loro vittima con cura mentre attraversavano l’hinterland avellinese a bordo di una peugeot 3308.
Hanno prima simulato il danneggiamento dello specchietto del veicolo e, poi, sotto minaccia, hanno costretto l’anziano a consegnargli circa 300 euro in contati per i danni subìti. Ritirata la somma di denaro i due uomini si sono dileguati.
La vittima, ancora scossa per l’accaduto, ha allertato i carabinieri. Purtroppo si è reso conto troppo tardi di essere stato truffato. I militari hanno tempestivamente raccolto ogni possibile indizio (anche i filmati delle telecamere) per giungere alla soluzione del caso.
I due fratelli sono stati identificati e deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino.
L’Autorità Giudiziaria, concordando pienamente con le risultanze investigative dell’Arma, e rilevando la dedizione professionale alla consumazione dei reati contro il patrimonio di natura truffaldina e/o violenta, ha realizzato nei confronti dei due malviventi l’ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
Successivamente alle formalità di rito i predetti sono stati associati presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.
Sono tuttora in corso accertamenti da parte dei Carabinieri finalizzati ad appurare eventuali ulteriori responsabilità dei predetti in analoghi fatti reato.
La truffa dello specchietto
Quella dello “specchietto” è un tipo di truffa molto noto: un famoso raggiro per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime: la dinamica delle truffe è molto simile e la richiesta di immediato risarcimento in denaro per il “danno” al fine di mettere a tacere la controversia sia aggira solitamente tra i 50 ed i 300 euro.
Tutto inizia con un colpo secco all’auto della vittima prescelta, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti.
Per semplice cortesia e non comprendendo cosa accade, ci si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza. Nella truffa il sedicente danneggiato accuserà di aver subito un danno alla sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrando lo stato (naturalmente il danno all’auto è stato appositamente fatto in precedenza).
I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione.
Qualora si abbia sentore di truffa è opportuno avvisare subito le Forze dell’Ordine: l’intervento, oltre a sventare la truffa, consentirà di mettere a verbale eventuali danni arrecati all’auto.