Avellino – “L’Azienda Ospedaliera ‘San Giuseppe Moscati’ è estranea ai fatti”. E’ quanto dichiarato dal Capo del Dipartimento Materno-Infantile della Città Ospedaliera, il professore Italo Ardovino, in merito alla tragedia che ha colpito una giovane coppia di coniugi di Candida, sposata da tre anni, per la perdita del loro primogenito. Il drammatico episodio, imprevedibile secondo Ardovino, si è consumato lunedì. Maria Josè, che da una settimana era uscita dai conti della gravidanza, sabato si era sottoposta ad un’ecografia, così come faceva su consiglio del suo ginecologo, il dottor Cristofaro De Stefano, in attesa di mettere alla luce il tanto desiderato figlio. Dall’esame il feto era sano e si attendeva solo l’arrivo delle doglie ed il parto… ma qualcosa tra domenica e lunedì è successo. Ieri mattina si era sottoposta all’ennesima ecografia così come concordato con i sanitari: si è recata presso la Città Ospedaliera ed invece di avere la bella notizia e di conoscere la data del parto, la vita dei due giovani coniugi è precipitata nel baratro. Sono state le urla di disperazione di Maria Josè e lo smarrimento del marito Pasquale a far percepire che qualcosa non andava e purtroppo dopo poco il responso dei medici: il nascituro era deceduto. Immediatamente la partoriente è stata trasferita nel Reparto di Ostetricia-Ginecologia per provocare le contrazioni e quindi per far ‘nascere’ quel bambino, che pesava circa quattro chili, tanto atteso ma che non ha potuto rallegrare i suoi genitori. Secondo quanto dichiarato dal professore Ardovino “…il nascituro sarebbe nato morto a causa di un nodo al cordone ombelicale. Un nodo che ha impedito l’ossigenazione al bambino. Una morte non prevedibile”. Dalla Città Ospedaliera precisano che “…i sanitari sabato pomeriggio, dopo l’ecografia, avevano consigliato alla donna di ricoverarsi ma lei si è rifiutata ed ha firmato per poter tornare a casa. Nell’ecografia di sabato risulta che il nascituro era sano e non si evince alcuna complicazione”. Insomma, una tragica fatalità? Sembrerebbe di sì visto che il ‘nodo vero di funicolo’ si può formare proprio come conseguenza dei movimenti del feto. Ma la certezza si potrà avere solo dopo l’autopsia sul corpicino che è stata richiesta personalmente dal Capo del Dipartimento Materno-Infantile Ardovino. Intanto, sempre secondo informazioni giunte dalla Città Ospedaliera per il momento i coniugi di Candida non avrebbero esposto denuncia e ciò sarebbe motivato dal fatto che il corpicino non è stato sottoposto a sequestro e si trova tuttora nell’obitorio dell’ospedale di Contrada Amoretta. I coniugi avrebbero infatti esposto il loro dolore alla Polizia ma per il momento vige il massimo riserbo in merito ad un’eventuale denuncia esposta. Questa mattina i Carabinieri si sono recati presso la Città Ospedaliera per fare richiesta ai sanitari di prendere visione della cartella clinica di Maria Josè e con molta probabilità nelle prossime ore la Procura della Repubblica di Avellino potrebbe aprire un’inchiesta sul tragico episodio, come avviene per prassi. Al di là di fatalità o negligenze, purtroppo quel piccolo di quattro chili non potrà regalare felicità ai suoi genitori. (emil.bol.)
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