La definizione che vuole: “Teora, terra di serenate” nasce, dall’esigenza di salvaguardare un patrimonio culturale in via di estinzione. Il periodico locale “Voci da Teora”, a più riprese ha sottolineato e sollecitato il recupero di questa particolare tradizione musicale che nei paesi dell’Alta Irpinia ha avuto, in un passato abbastanza recente, una caratteristica valenza socio-culturale. Dal punto di vista storico, il fenomeno, sia pur collegato ai “Menestrelli” medievali e ai cantori di madrigali rinascimentali, rimane un’espressione artistica legata essenzialmente all’influenza post-romantica ottocentesca. Di lì, attraverso il filtro dei “suon’ d’ cant’”, legati al mondo rurale, si giunge allo schema attuale che si aggancia, con evidenti riferimenti, alla tradizione musicale partenopea. Dagli inizi del ‘900, per oltre mezzo secolo, le serenate rurali (suon’ d’ cant’ – organetto) e quelle classiche (chitarra – mandolino – violino – fisarmonica) hanno viaggiato insieme. In seguito, l’avvento della rivoluzione culturale degli anni sessanta e l’evento sismico del 1980 ne hanno decretato la lenta estinzione. Il recupero di questa espressione artistica, quindi, va elaborato anche nell’ottica di un notevole potenziale sviluppo turistico del paese e quindi favorendo manifestazioni, spettacoli e progettazioni di spazi di allestimento mobile e interattivo, all’interno del centro storico, per la valorizzazione di questa singolare peculiarità. Nasce nel 2004, il Festival delle Serenate che si svolge il 9 agosto di ogni anno a Teora, in provincia di Avellino, nel cuore della verde dell’Alta Irpinia. Alcuni gruppi di musicisti locali, regionali e nazionali, a turno, eseguono le melodie più belle e romantiche sotto i balconi del centro storico. Dietro le finestre c’è la trepidante “Giulietta” che ascolta. Insieme ai musicisti c’è il “Romeo” che attende speranzoso che le imposte del balcone si aprano. Ed ecco che una volta aperto il balcone “Giulietta”, lancia una scala e “Romeo” si precipita dall’amata con una rosa da donare, in cambio di un timido e casto bacio. L’applauso del pubblico suggella la performance dei due innamorati. Si alternano, così, durante la serata gruppi musicali e coppie di innamorati. Il finale, poi, si trasforma in una festa, tra balli e canti, conditi dai piatti (penne alla “Serenatella”) offerti dagli stand gastronomici locali. La manifestazione diretta dalla redazione del periodico “Voci da Teora”, è gestita dalla Pro-Loco e patrocinata dall’Amministrazione Comunale. Il festival, unico in Italia nel suo genere, dopo un “rodaggio” di sette anni, si appresta a diventare, nei prossimi anni, un evento a livello nazionale.
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