Taurasi- Con largo anticipo parte la campagna elettorale per l’avvocato e cavaliere della Repubblica, Raffaele Cappuccio, che in occasione del suo matrimonio ha ufficializzato la sua decisione di candidarsi alla carica di sindaco di Taurasi con la civica, ‘Città di Taurasi’.
A Cervinara ha preso il via il tour elettorale dell’avvocato Cappuccio che ha ottenuto così l’appoggio pieno e incondizionato degli amici e dei professionisti della valle Caudina come l’uomo d’affari italo-canadese, Bob Taddeo, l’avvocato Sergio Clemente, il sindaco di Rotondi, Antonio Russo, e ancora Giacomo Silietti e Michele Pallotta, fedelissimi e sostenitori del candidato che sta allestendo una compagine giovane e di largo respiro.
Dalla media valle del Calore alla valle Caudina, dunque, un asse strategico e decisivo per Raffaele Cappuccio che non teme rivali. “Il nostro obiettivo è uno solo- esclama durante la convention che si è svolta nella famosa trattoria al 41- vincere, vincere, vincere. E’ arrivato il momento di uscire dalle secche dell’immobilismo che finora ha paralizzato completamente la bella comunità di Taurasi che io amo, e per questo amore profondo alla mia terra e alla mia gente ho scelto di impegnarmi in prima persona e di operare quello svecchiamento tanto desiderato dai miei compaesani stanchi di una politica miope e chiusa che non ha fatto del bene al nostro paese e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. Cambiamento: è la parola d’ordine di Raffaele Cappuccio. Ottenuto il consenso degli amici fidati di quel comprensorio che collaboreranno proficuamente con l’avvocato da qui ai prossimi mesi Cappuccio è concentrato adesso a rinsaldare i legami coi taurasini emigrati che non hanno mai reciso i legami con il paese natale. Non a caso, infatti, l’avvocato che ha la doppia cittadinanza, italiana e canadese, ha già pensato di avviare un gemellaggio con la comuniyà di Niagara e a breve anche con il neo sindaco di New York, Bill De Blasio.
“Bisogna fare squadra- incalza ancora l’avvocato Cappuccio- e bisogna puntare a valorizzare quello che abbiamo e che altrove ci invidiano e che noi, purtroppo, non sappiamo sfruttare appieno. Infatti, Taurasi è rimasto un borgo fantasma e anonimo. Non ci sono strutture ricettive, non ci sono punti d’accoglienza per i turisti. A che serve allora riempirsi la bocca solo di vino quando poi non siamo in grado di promuovere il nostro prodotto migliore, il nostro biglietto di presentazione nel mondo. Taurasi deve ritornare una grande comunità, e insieme, riusciremo a portarla nel mondo attraverso una mirata opera di marketing e comunicazione”.
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