Michele Criscitiello: “Mai capitano chi è stato con la Salernitana”

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Da “Il Biancoverde” n. 11 dell’1/11/2013

Questa settimana, la rubrica “L’opinione di…” è dedicata al noto giornalista irpino, di Sportitalia, Michele Criscitiello.

Dopo undici giornate, possiamo confermare che l’Avellino di Massimo Rastelli sta andando oltre le aspettative?
“L’Avellino sta sbalordendo molti increduli ma, secondo me, è stata brava la società, insieme all’allenatore, ad aver trovato subito condivisione di progetto, di pianificazione. Sono stati attenti e scrupolosi, soprattutto nella riconferma dello zoccolo duro. I protagonisti della promozione in B vivono a pieno la città, il pubblico, e devono semplicemente continuare un lavoro già avviato. L’entusiasmo della neopromossa, poi, è uno stimolo in più che, inevitabilmente, stanno assimilando anche gli innesti della nuova stagione, già ben integrati con il gruppo”.

Credi che lo spirito di squadra e la cattiveria agonistica siano i punti di forza dell’Avellino?
“Credo che l’ardore agonistico sia l’arma vincente dei lupi di Rastelli. Bisogna anche dire, però, che senza gioco e senza ordine non si va da nessuna parte. Il tecnico biancoverde sta ben organizzando un gruppo non lezioso, ma che ha solo voglia di combattere. L’Avellino non dovrà mai calare di attenzione e di intensità, solo così potrà saldare in cassaforte, una salvezza tranquilla”.

Pensi che l’esperienza come giocatore in Irpinia, sia servita a Rastelli nella gestione psicologica dello spogliatoio e della calda piazza avellinese?
“Assolutamente no. Rastelli ha delle ottime ed evidenti qualità che prescindono dalla parentesi calcistica in biancoverde (anche Vullo e Di Somma conoscevano la piazza!). L’allenatore dell’Avellino ha solo sfruttato al meglio la gavetta con Juve Stabia, Brindisi e Portogruaro. Mi auguro resti a lungo in Irpinia o, quantomeno, se dovesse salvarsi tranquillamente e perseguire, dunque, l’obiettivo stagionale della proprietà, credo meriti una chance in una Serie B a vincere. E’ un tecnico attento, scrupoloso e composto. Qualcuno lo ha definito ‘maniacale’ nella preparazione e lo studio delle avversarie. Beh, credo sia proprio questa la sua vera forza”.

Nel campionato di Serie B 2013/2014, credi esista una squadra ‘ammazzacampionato’?
“Nessuna, anche se, con il tempo, verranno fuori delle sorprese. Il torneo di B è lungo ed imprevedibile e, spesso, i valori emergono più avanti. Il Lanciano verrà meno, ne sono certo. Quanto ai lupi l’arma vincente deve rimanere il cinismo in campo”.

Chi è il leader della squadra e dello spogliatoio?
“L’anima di questo gruppo è Fabbro per quanto concerne la difesa, d’Angelo per il centrocampo e Castaldo per l’attacco. Questi tre tasselli, a mio avviso, formano l’asse verticale della squadra. Sono giocatori che sudano la maglia e ci tengono di più. Uno dei tre merita la fascia da capitano e non chi ha indossato la maglia della salernitana!”

Le tue considerazioni sul Direttore Sportivo dell’Avellino Enzo De Vito…
“Ottimo, grande, immenso, straordinario. In tandem con Taccone junior ha fatto un assortimento completo della squadra. Sono entrambi un gruppo, tifosi e professionali. De Vito non è un fenomeno da ‘baraccone’ come altri. Nella sua onestà intellettuale è un motivo di vanto per la proprietà. E’ un direttore a cui non interessano le ‘zuppe’, ma il lavoro e l’umiltà. Se dovessi attribuirgli un voto, gli darei un bel dieci. Gli auguro grandi soddisfazioni per la sua carriera calcistica, anche fuori da Avellino”.

E sulla dirigenza?
“Perfetta. In passato mi sono vergognato dei Pugliese, dell’’ultimo’ Sibilia e, a dire il vero, anche dell’accozzaglia con cui siamo partiti dalla Serie D. Sono rimasti solo i ‘pesci grossi’, quelli morti sono venuti a galla. La città di Avellino deve ringraziare il presidente Taccone per il suo investimento nel calcio ed io, personalmente, lo appoggerò a livello televisivo nazionale. E’ una persona per bene, oculata e che non deluderà i tifosi. Se in futuro dovesse venire fuori uno sceicco arabo ben venga. Gli imprenditori visti finora? Mi tengo Taccone tutta la vita anche se non fa grandi promesse”.

Un tuo pronostico sul campionato dell’Avellino…
“Metà classifica con una salvezza tranquilla, magari con cinque giornate di anticipo. Rimaniamo calmi ed attenti. Siamo una buona squadra e soprattutto abbiamo gli attributi”.

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