Taurano, l’ex sindaco Graziano torna in campo: importante dare un’alternativa al paese

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TAURANO- “I giovani sicuramente sanno correre ma le persone mature conoscono la strada”. Antonio Graziano, medico ospedaliero e gia sindaco di Taurano per dieci anni, ci risponde così quando gli chiediamo cosa replicherebbe nel caso ci fossero rilievi sulla distanza anagrafica tra i due candidati sindaco nel comune del Vallo di Lauro chiamato alle urne in questa tornata amministrativa. Quella tra di lui e il candidato dell’altra squadra in campo, il consigliere uscente Michele Buonfiglio. Conoscere la strada. Questo dato di esperienza che ci consegna come primo passaggio del confronto su una candidatura che arriva nuovamente con il simbolo di “Insieme per continuare”, le due colombe a cui si era affidato nella precedente esperienza.
Partiamo dalla motivazione per cui, a distanza di dieci anni dalla fine del vostro impegno diretto nella vita politica amministrativa avete deciso di scendere in campo: qual è?
Il motivo principale è stato quello di dare alla comunità di Taurano un’alternativa. Si tratta di un principio su cui si fonda ogni democrazia compiuta. La possibilità di un’alternativa e di una scelta e’ un dato importante.
E come state affrontando questa campagna elettorale?
Affronto questa campagna elettorale con lo spirito di chi conosce le difficoltà di amministrare la cosa pubblica. In particolare con la consapevolezza di come affrontarle. Questo perché è frutto di una lunga esperienza amministrativa.
Qualcuno, pensando alla circostanza che il vostro competitor è stato uno dei componenti dell’esecutivo che avete guidato evoca anche il confronto tra allievo e maestro: lo state vivendo così?
Mi viene da dire che l’aver allevato dei buoni discepoli mi riempie di orgoglio. Certo, li avrei preferiti più a mia immagine e somiglianza. Ma non si può avere tutto nella vita.
Se dicessero che lei per una questione anagrafica non rappresenta il rinnovamento?
Ho sempre dato spazio ai giovani e continuerò a farlo. Il mio compito sarà sempre quello di vigilare su di loro. Le ripeto: i giovani sanno correre di più ma le persone mature conoscono la strada.