Tassa sui rifiuti, Avellino tra i venti capoluoghi di provincia dove diminuisce il costo

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AVELLINO- C’e’ una classifica dove Avellino e’ tra i “fanalini di coda”, ma non per un fatto negativo. Anzi, per un risparmio sui costi di uno dei servizi strategici per la comunità: la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti. Nella citta’ capoluogo infatti la Tari (tassa rifiuti) è scesa del 7,3%, tradotto in cifre sarebbero 302 euro rispetto ai 327 euro del 2023. Un quart’ultimo posto che però vale quasi un podio tra i capoluoghi di provincia. Visto che rientra fra i venti capoluoghi di provincia dove i costi sono diminuiti. Il primato sicuramente in Campania, dove per la riduzione dei costi della Tari la città di Avellino e’ al primo posto. Aumenta anche la produzione procapite di rifiuti urbani, salita a quota 420. Sopra quota 65% anche la raccolta differenziata, che sta al 66,2%. Sono i dati che emergono dal Rapporto 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva. L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.L’indagine ha interessato le tariffe rifiuti applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2024, e ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati sono comprensivi di Iva (ove applicata) e di addizionali provinciali.Nel 2024 la spesa media annuale per la famiglia tipo individuata è di €329 con un aumento del 2,6% circa rispetto all’anno precedente. Sono state riscontrate variazioni in aumento in 84 capoluoghi sui 110 esaminati; variazioni in diminuzione in 20 capoluoghi e situazioni sostanzialmente invariate nei casi restanti. A livello regionale, spiccano in positivo, oltre al Trentino Alto Adige che si caratterizza per la spesa più bassa e un’elevata percentuale di raccolta differenziata, anche Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Marche dove ad una TARI molto al di sotto della media nazionale, si associano i più elevati livelli di raccolta differenziata. Al Sud, dove come s’è detto si spende di più e si differenzia di meno, non esiste una regione virtuosa su entrambi i fronti.