Irpinia – Dal 28 al 30 ottobre la Mostra Mercato
Bagnoli Irpino: conto alla rovescia per la mostra mercato del tartufo nero. Dal 28 al 30 ottobre si rinnova, infatti, il tradizionale appuntamento autunnale con una delle prelibatezze altirpine più apprezzate. Un prodotto pregiato, classificato dai più come l’oro nero del territorio e già conosciuto a partire dalla fine dell’ottocento. Una fama che lo rende protagonista di tutti i manuali specialistici quale componente essenziale dei più importanti preparati gastronomici locali. Il tartufo di Bagnoli Irpino guadagna così il suo primato. Apprezzato per il suo particolare aroma, un gusto speciale che diventa essenza inconfondibile nella produzione di formaggi tipici aromatizzati, come un pregiatissimo burro utilizzato anche per la preparazione di crostini, per condire piatti a base di pasta, di carne o di pesce. Inoltre, per i palati più esigenti, il tartufo altirpino viene impiegato anche per le preparazioni alcoliche. Il turista interessato, l’escursionista appassionato, il visitatore curioso, il sottile buongustaio, troveranno nei giorni della mostra, una buona organizzazione e una serie di iniziative che renderanno unico il suo soggiorno. Sarà possibile, infatti, gustare tartufi e castagne proposti nei modi più svariati, e poi funghi porcini, pasta fatta in casa, salumi. E ancora il pecorino bagnolese, la ricotta di pecora tanto rinomata, latticini e mozzarelle genuine. Ricco d’iniziative il programma della manifestazione, giunta alla sua ventottesima edizione. Principale caratteristica dell’evento, il binomio cultura-gastronomia. Durante la manifestazione sarà inoltre possibile effettuare visite guidate per il centro storico e alla pinacoteca comunale. Per l’occasione verranno anche predisposti bus navetta per il lago Laceno. Alla varie degustazioni si alterneranno anche mostre e sfilate dei cani da tartufo. Non mancherà la convegnistica. Previsto un dibattito sulle strategie di mercato del tartufo nero di Bagnoli Irpino. Durante i lavori, sarà letto l’inno al tartufo scritto da Vittorio Imbriani.
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