AVELLINO- La Procura di Avellino ha chiuso l’ inchiesta nei confronti di cinque indagati nel cosiddetto caso “Summer Fest” il concertone dell’ estate 2023 in citta’. Tra i destinatari dell’ avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal Procuratore della Repubblica Domenico Airoma e dal pm Paola Galdo anche l’ ex assessore Stefano Luongo, difeso dai penalisti Gaetano Aufiero e Stefano Vozella, che accusato di falso ideologico commesso in concorso. L’ex assessore avrebbe di fatto concorso nella presunta falsità su cui si basa l’ipotesi accusatoria. Ovvero una presunta falsa determina generale, la 2528 relativa all’affidamento diretto alla East Side Srls di un importo pari a 260.000,00. Un importo superiore alla soglia per cui puo’ essere affidato un servizio di prestazione artistica. False sarebbero anche le attestazioni relative alla gestione dell’evento (security, ospitalità luci, video, audio). Per la Procura la società era priva di documentata esperienza pregressa. Del resto è noto che la società aveva mutato il suo codice Ateco solo il 31 luglio 2023 – inserendo tra le attività anche le attività di supporto
all’organizzazione di spettacoli musicali, manifestazioni artistiche, concerti. Indagato per aver sottoscritto la determina anche il dirigente comunale Gianluigi Marotta, difeso dal penalista Giuseppe Saccone. Proprio la difesa di Marotta ha vinto un lungo braccio di ferro con la Procura sul sequestro del telefonino del dirigente comunale. La difesa aveva impugnato il decreto di sequestro probatorio del proprio telefono cellulare e della relativa sim emesso il 2 settembre del 2024 dal pm della Procura di Avellino nell’ambito dell’inchiesta sul Summer Fest. Il Tribunale del riesame con ordinanza del 19 settembre 2024 aveva annullato il decreto di sequestro probatorio per assenza di fumus del reato. Il Pubblico Ministero aveva impugnato in Cassazione la decisione. Come e noto la Suprema Corte aveva accolto il ricorso ritenendo astrattamente configurabile il delitto di falso ideologico nella determina n.2528/2023 del Comune di Avellino ipotizzato dal Pubblico Ministero e aveva annullato l’ordinanza del Tribunale di Avellino, che ha accolto le tesi della difesa e annullato il sequestro per difetto di motivazione.
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