Pasquale Manganiello – Una tragedia immane, un giovane di soli 21 anni che ha deciso di farla finita all’esterno del campus di Fisciano, una comunità in lutto. E’ il dramma di Ayoub Namiri, giovane marocchino residente a Lacedonia, trovato privo di vita dopo essersi lanciato dal quinto piano del parcheggio multipiano dell’Università di Salerno.
Le ricostruzioni sugli ultimi attimi di vita del giovane raccontano di un brutto litigio con la sua fidanzata scaturito in un furioso alterco.
Francesca, la ragazza di Ayoub, non ci sta: le voci che attribuiscono ad Ayoub l’aggettivo ‘violento’ aggravano il suo momento di forte sofferenza.
“È stato preso da un momento di rabbia – racconta Francesca ad Irpinianews -può capitare a tutti. È stata la persona più importante della mia vita e vorrei che venisse ricordato come la persona meravigliosa che era. Dava tutto se stesso nell’amore, nello studio era brillante, la persona più intelligente che io abbia mai conosciuto.”
La giovane considera assolutamente infondate le descrizioni emerse che etichettano Ayoub come una persona aggressiva e misogina:
“Chi parla di una ragazzo violento non viveva a stretto contatto con lui – continua – lo conosco meglio di chiunque altro. Era fragile, spesso non si sentiva compreso, eravamo tutti stressati per l’università; ma era speciale, bellissimo, altruista, si metteva sempre in gioco. Sognavamo di diventare persone di un certo livello, sognavamo di viaggiare e scoprire tutto il mondo, andare ai concerti che ci piacevano.”
Un grido di dolore che sfocia nel ricordo dei momenti vissuti insieme:
“Ci piaceva fare lunghe passeggiate, vedere il mare, il tempo passato insieme era rigenerante; non è mai stato una cattiva persona, questa è la sua vera immagine” – conclude Francesca.