Cade l’accusa di “tortura” nei confronti di G. A, raggiunto a settembre da una misura cautelare in carcere per maltrattamenti e tortura nei confronti del suo nucleo familiare, accusa gia’ attenuata in sede di interrogatorio di garanzia, quando lo stesso Gip del Tribunale di Avellino che aveva emesso la misura, aveva disposto quella meno grave degli arresti domiciliari. Il processo iniziato davanti al Tribunale di Avellino per i presunti maltrattamenti ai danni della moglie, dunque, non avra’ il capo di imputazione piu’ grave, quello appunto delle presunte torture, che grazie alle indagini difensive condotte dal legale dell’imputato, l’avvocato Enrico Matarazzo, sono state escluse dal Gup del Tribunale di Avellino al termine dell’udienza preliminare.
La vicenda giudiziaria, anche alla luce della contestazione della tortura a cui sarebbe stata sottoposta la moglie dell’imputato, aveva avuto eco nazionale. La decisione del Gup ha confermato la tesi della difesa, che aveva raccolto oltre alle dichiarazioni di alcuni residenti, anche le tracce social della presenza dei familiari, quindi nessuna forma di segregazione nei loro confronti. Resta tuttavia in piedi il reato di violenza sessuale e l’uomo risulta sottoposto alla misura restrittiva di divieto di avvicinamento a moglie e figli.