Si terrà stamane 9 maggio, l’udienza sul processo della strage del bus sull’Autostrada A/16 in provincia di Avellino quando, dopo una replica del pm Adriano del Bene, il Gup si ritirerà in camera di consiglio per decidere.
Stamane, dunque, presso il Tribunale di Avellino (le precedenti si sono svolte nell’ex Carcere Borbonico), la nuova tappa del procedimento giudiziario sui fatti che nel luglio del 2013 portarono alla morte di 40 pellegrini di ritorno da Pietrelcina nel napoletano.
COSÌ NELL’ULTIMA UDIENZA – “Per come è strutturata la società Autostrade per l’Italia, non è possibile imputare responsabilità nell’incidente all’amministratore delegato”.
A dichiararlo è stato Franco Coppi, legale dell’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, dinanzi al Gup all’udienza preliminare per il rinvio a giudizio nel processo della strage del bus.
Nel procedimento che vede indagati, tra gli altri, i vertici della società per la morte dei 40 passeggeri del bus precipitato dal viadotto Acqualonga a Monteforte Irpino, il legale dell’ad ha sostenuto la tesi della non imputabilità dei vertici, in quanto la società sarebbe divisa in “tronchi”, ovvero compartimenti stagni da un punto di vista gestionale e Castellucci non avrebbe avuto responsabilità nei controlli nel tratto stradale interessato.
I difensori, tra i quali il professor Coppi, hanno chiesto il proscioglimento dei loro assistiti, sostenendo che le barriere protettrici erano idonee a reggere anche gli urti più violenti.
Gli interventi di manutenzione, hanno quindi spiegato i legali, in particolare sull’usura dei tirafondi, non rientravano nelle dirette responsabilità dei vertici societari ma nel contesto di una programmazione di interventi che riguarda l’intera rete autostradale.
Il giudice ha aggiornato l’udienza, che si svolge in Camera di Consiglio, e dunque a porte chiuse, a oggi per consentire eventuali repliche della pubblica accusa, rappresentata dal procuratore capo, Rosario Cantelmo, e dai pm Cecilia Annecchini e Adriano Del Bene.
Nella stessa giornata, il Gup potrebbe rendere note le sue decisioni sulle richieste di rinvio a giudizio per gli indagati.
Intanto, delle 113 parti civili ammesse, il 60% esce dal processo penale in seguito al risarcimento convenuto con la Società Autostrade spa e la sua compagnia di assicurazione.