Colpo di scena nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino sulla strage del bus che nel luglio 2013 costò la vita a 43 persone sul viadotto Acqualonga.
La svolta arriva dalle intercettazioni che vedono protagonista Paolo Berti, ex direttore delle operazioni di Aspi, dalle quali emerge che i dirigenti di Autostrade per l’Italia sapevano dal 2006 che le barriere fossero difettose.
L’11 gennaio 2019, dopo la condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione, Berti riferisce alla moglie durante una conversazione telefonica che lui e altri dirigenti ci sono andati di mezzo per salvare i vertici di Aspi. Tra questi, l’ex ad Castellucci, assolto in primo grado.
Ma ora, in vista del giudizio d’appello, la partita si riapre con seri rischi per lo stesso Castellucci tirato in ballo dalle intercettazioni. Un secondo grado, previsto a inizio 2021, pertanto che sarebbe tutto da riscrivere.
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