Strage Acqualonga, a due anni dalla sentenza di primo grado è iniziato il processo d’Appello

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Renato Spiniello – Ha preso il via oggi, esattamente a due anni dalla sentenza di primo grado e dopo una lunga serie di rinvii alcuni dei quali imputabili all’emergenza Covid-19, il processo d’Appello sulla strage di Acqualonga del 28 luglio 2013: una delle tragedie stradali più gravi d’Europa che costò la vita a 40 persone a bordo di un bus turistico precipitato dal viadotto dopo aver sfondato le barriere laterali.

L’udienza, tenutasi nel nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli dinanzi al collegio presieduto dal giudice Domenica Miele, è iniziata con la relazione sui motivi d’appello presentati dalla Procura di Avellino avversi l’assoluzione dei vertici di Autostrade per l’Italia (l’ex a.d. Giovanni Castellucci in particolare) e con quelli delle difese degli imputati Gennaro Lametta (difeso dall’avvocato Sergio Pisani) e Antonietta Ceriola.

In primo grado l’ex manager di Autostrade e Aspi era stato assolto, così come l’ex direttore generale Riccardo Mollo e i dirigenti Marco Perna, Massimo Fornaci, Antonio Sorrentino e Michele Maietta (per loro l’ex Procuratore capo di Avellino Rosario Cantelmo aveva chiesto 10 anni di reclusione). 12 gli anni comminati a Gennaro Lametta, titolare dell’agenzia di viaggi Mondo Travel che noleggiò il bus, e 8 anni ad Antonietta Ceriola, funzionaria della Motorizzazione di Napoli.

Oltre tre ore è durata la relazione del giudice a latere, che sarà completata nella prossima udienza del 28 gennaio, giorno in cui è prevista la lettura dell’appello presentato dai difensori dei dipendenti di Autostrade condannati, ovvero Nicola Spadavecchia, Gianluca De Franceschi, Paolo Berti, Michele Renzi, Bruno Gerardi e Gianni Marrone.