AVELLINO- Telefonate, ingiurie, appostamenti e minacce di pubblicare chat che dimostrassero che l’uomo che si “contendevano” amasse la presunta stalker. Per la Procura di Avellino e per la parte offesa nel procedimento (che si era costituita nel giudizio) uno stalking aggravato dall’uso di mezzi telematici andato avanti dal settembre 2019 al 2021, in un caso anche con un appostamento davanti all’abitazione della presunta vittima. Per il Gup del Tribunale di Avellino pero’ non si tratta di stalking, cosi’, condividendo la tesi dell’avvocato Fabiana Lepore, difensore della cinquantatreenne che rischiava il processo, ha prosciolto la donna disponendo nei suoi confronti il “non luogo a procedere” per le accuse contestategli e per cui la Procura aveva chiesto il giudizio. Non ci sara’ dunque nessun processo per stalking nei confronti della cinquantatreenne.
Redazione Irpinia
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