AVELLINO – Assolto “perche’ il fatto non sussiste”. I giudici della IV Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli hanno ribaltato la condanna ad otto mesi inflitta un anno fa circa ad un residente del centro storico di Avellino, difeso dal penalista Gaetano Aufiero. L’accusa nei confronti dello stesso era di stalking, quello comunemente definito giudiziario, visto che si sarebbe concretizzato in una serie di denunce e richieste di intervento a personale delle forze dell’ordine per i rumori che provenivano dal locale che si trova in Via Amabile, ma anche per altre circostanze. I giudici della Corte di Appello non hanno ritenuto provato, ovviamente si dovranno attendere le motivazioni, quanto invece nella sentenza di primo grado, come ricordato dal difensore del residente nel centro storico era stata definita “callidita’ di condotta” da parte dell’imputato assolto.
Tutta la vicenda giudiziaria ha inizio con la querela sporta dal titolare del locale, (assistito dall’avvocato Ennio Napolillo) in Via Amabile nei confronti del residente all’interno dell’area dove si trova anche la stessa attività. Una convivenza certamente difficile quella nel centro storico tra attività di intrattenimento e residenti. Spesso sono i secondi a presentare denuncia contro i primi. Nella vicenda in questione invece accade il contrario. Il titolare del locale denuncia il residente. Perche’ avrebbe abusato del ricorso alle segnalazioni e alle denunce alle forze dell’ordine. La Procura per due volte chiede l’archiviazione, rigettata dal Gip che dispone l’imputazione coatta per il residente. Il processo di primo grado si chiude con la condanna e il risarcimento da stabilire. La difesa propone appello. Le questioni restano prevalentemente quelle che la difesa aveva già posto in primo grado. In primis depositando una serie di messaggi datati 2019 in cui invitava vista la tarda ora ad abbassare il volume nel locale. Non solo, quelle che vengono definite nel periodo incriminato “denunce con cadenza settimanale” in realtà secondo la difesa non sarebbero state più di dieci, tra l’altro come avrebbe puntualizzato la difesa, per lo piu’ riscontrate. Tesi che hanno evidentemente convinto i giudici di secondo grado a riformare completamente la sentenza emessa dal Gup del Tribunale di Avellino. Una valutazione diversa quella dei giudici di Appello rispetto alla presunta condotta molesta sanzionata dal giudice di primo grado. Non si esclude che ora la vicenda giudiziaria possa avere altri strascichi, tra cui una denuncia per calunnia.