Alpi – A supporto del popolo sportivo irpino, non poteva mancare un baluardo come Giuseppe Saviano, delegato provinciale del Coni. Invitato a partecipare alla manifestazione di piazza a tutela dello sport dai delegati di Asi ed Endas, Saviano non si è tirato indietro, come nel suo stile.
“Lo sport è in grande difficoltà – afferma il prof -. Anche come Coni avevamo programmato qui ad Avellino delle importanti iniziative di carattere nazionale ma siamo stati costretti a rimandarle. A questo punto, dico sia inutile piangere sul latte versato. Purtroppo ci siamo fatti trovare impreparati, ora è importante capire come bisogna ripartire. Per questo motivo è necessario un tavolo di confronto tra tutte le realtà sportive e le forze politiche in modo da dare delle risposte alle tante necessità”.
“Oltre alla sofferenza dei tecnici e degli atleti – sottolinea Saviano – vorrei ricordare anche quella dei tanti bambini che sono stati privati dell’attività psicomotoria e della socializzazione, cose senz’altro molto utili per la loro crescita sana. Abbiamo privato i più piccoli dello sport ma, soprattutto, del gioco”.
Lo sport è importante anche per il popolo dei diversamente abili. “Mi sento in gabbia”, afferma senza mezzi termini Berardino Lo Chiatto, atleta della nazionale italiana Para Badminton e fiore all’occhiello della provincia di Avellino. “E’ un danno enorme stare fermi. Per tutti noi lo sport significa tanto. Ci aiuta a crescere e anche a vincere le nostre barriere, non solo quelle fisiche. Speriamo di poter ricominciare presto”.
Dello stesso avviso Giovanni Esposito, coordinatore Campania del Mid – Movimento Italiano Disabili. “Alcune discipline sportive – afferma – sono anche riabilitative. Questo, qualcuno, forse lo ha dimenticato, in un periodo così delicato in cui manca proprio l’assitenza riabilitativa”.
“Ci rendiamo conto della situazione, il nostro auspicio è che si possa trovare un equilibrio e una soluzione che ci permettano di continuare la nostra attività sportiva, lavorativa e sociale”, afferma invece Michele Ranucci del “Boxing club Avellino”. “Il danno non è soltanto per noi, titolari di palestre, ma anche per i dipendenti. Intorno a noi gravita tutto un circuito che non è fatto di poche persone. Basti pensare ai danni dei titolari di negozi di abbigliamento sportivo, ad esempio. Da quando la pandemia è cominciata, siamo stati sempre attenti a rispettare tutte le regole e le norme. Ed infatti nel nostro ambiente non ci sono mai stati casi di contagio. Oggi, siamo i primi ad essere stati chiusi. Il danno è enorme”.
“Speriamo – dice ancora il maestro Ranucci – di trovare soluzioni. Credo che seguendo le regole, come abbiamo sempre fatto, si possano trovare dei compromessi utili a tutti. Noi siamo pronti ad attuare tutti i protocolli, anche quelli più rigidi, non vogliamo essere delle vittime passive. E’ frustrante diventare inutili così, all’improssivo, dalla mattina alla sera, dopo una vita spesa al lavoro, in palestra, una vita per lo sport. Ribadisco, le nostre palestre sono sicure”.