SPECIALE UN ANNO DI POLITICA / Il 2020 è “targato” De Luca. In Irpinia la rivincita di Franza e la lotta “fratricida” nel Pd

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Alfredo Picariello – Il covid ha “segnato” profondamente anche l’anno politico in Campania e in Irpinia. L’esempio più eclatante le elezioni regionali e amministrative, spostate dalla primavera a metà settembre, con le relative campagne elettorali tenutesi in piena estate, caso molto raro.

Il 2020 è stato l’anno delle conferme. La più importante, ovviamente, quella di Vincenzo De Luca alla guida della Regione Campania. A livello locale, l’elezioni bis per il sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza. Proprio il primo cittadino del Tricolle aveva aperto l’anno annunciando le sue dimissioni nel corso di una conferenza stampa agli inizi di gennaio. In quella stessa sede, però, annunciò anche la volontà di ricandidarsi.

La prima parte del 2020 è stata comunque caratterizzata, manco a dirlo, da De Luca. A gennaio, il Governatore sembrava in bilico, la sua candidatura alla Regione in forse. Movimento 5 Stelle e Pd, le forze di Governo, erano sempre più vicine ad un accordo che escludeva l’ex sindaco di Salerno, per lanciare la candidatura del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. A gennaio, anzi, sembrava quasi cosa fatta.

Gennaio è stato anche il mese in cui Luigi Di Maio ha lasciato la guida del MoVimento 5 Stelle. Alla fine del primo mese dell’anno, anche nel centro-destra regionale sono cominciate le prime fibrillazioni in vista del voto. Salvini inizia a mettere in discussione il nome avanzato da Forza Italia, ovvero Stefano Caldoro, come candidato di coalizione. Anche questa si è rivelata una lunga querelle che, anzi, si è sciolta molto più tardi rispetto alla vicenda-De Luca.

L’arrivo del coronavirus trasforma tutto. Le elezioni ovviamente slittano, se ne comincia a già a parlare alla metà di marzo del rinvio. Durante la pandemia, la figura di De Luca si rivaluta a suon di dirette facebook e ordinanze che rassicurano i cittadini campani sempre più spaventati dal virus. In poco tempo, il Governatore viene visto come un “salvatore”. La sua popolarità cresce di giorno in giorno.

Il dibattito politico all’epoca della pandemia, oltre alla natura dei provvedimenti dei vari Governi nazionali e regionali, si concentra sulla data delle elezioni: regionali, comunali e referendum sul taglio dei parlamentari. A fine maggio la decisione di andare alle urne, election day, a metà settembre.

L’estate 2020 diventa dunque una delle più calde degli ultimi anni. La campagna elettorale infuoca gli animi. Agli inizi di giugno, ad aprire le danze ci pensa Matteo Salvini. Il leader della Lega viene ad Avellino per inaugurare la nuova sede cittadina del Carroccio. Nel capoluogo, l’ex Ministro continua ad esternare i suoi dubbi sulla candidatura apicale di Caldoro.

E così mentre il centrosinistra, a furor di popolo, ricandiderà De Luca, nel centrodestra ci sono ancora dubbi. La Lega vorrebbe il magistrato Maresca. L’11 giugno, intanto, la piattaforma Rosseau incorona Valeria Ciarambino come candidata del MoVimento 5 Stelle alle Regionali.

Tempo undici giorni ed anche il centrodestra trova la quadra. Il 22 giugno Salvini dice sì alla candidatura di Stefano Caldoro. Insomma, l’estate si apre con i tre maggiori candidati in campo. Ironia della sorte, sono gli stessi di cinque anni fa: De Luca, Caldoro, Ciarambino.

La “guerra” ora si sposta nelle singole province per la composizione delle liste. In Irpinia, il tormentone è tutto interno al Pd. Una fetta dei dem non vuole candidare Livio Petitto, “caro” al sempre malvisto sindaco di Avellino Festa e all’ex deputato di Scelta Civica D’Agostino. La lotta è senza esclusione di colpi. Le uniche certezze di via Tagliamento sono la riconferma della presidente del consiglio regionale uscente, Rosetta D’Amelio, e la new entry voluta dallo stesso Zingaretti, Maurizio Petracca, un passato alla “corte” di Ciriaco De Mita.

Il derby fratricida è tra Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore, e Petitto. Si risolverà solo poche ore prima della consegna delle liste. La spunta Ciarcia. Livio Petitto, nel giro di poche ore, grazie al sostegno del sindaco Festa, si trova candidato della lista civica “Davvero”.

Ma nelle urne di settembre, l’ex presidente del consiglio comunale di Avellino consuma tutta la sua vendetta. Eletto consigliere regionale. Restano a casa Ciarcia e, in maniera sorprendente, anche Rosetta D’Amelio. Le elezioni, manco a dirlo, le stravince De Luca. Gli altri consiglieri regionali eletti in provincia di Avellino saranno Petracca, Alaia di Italia Viva e un’altra sorpresa: Vincenzo Ciampi del MoVimento 5 Stelle, ex sindaco di Avellino.

Ad Ariano Irpino vince di gran lunga Franza battendo il candidato del centrodestra, il giornalista Marco La Carità. L’anno delle conferme si chiude con la conferma, da parte di De Luca, della sua giunta quasi in blocco. E con il rinvio delle elezioni provinciali a marzo.