SPECIALE GIRO/ Gialanella (Gazzetta): “Venite a Montevergine e accompagnate in bici i campioni del Giro”

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Pasquale Manganiello – Lo scorso 29 novembre è stato presentato il Giro d’Italia 2018. L’edizione numero 101 della corsa rosa scatterà venerdì 4 maggio con una crono individuale di 10 km a Gerusalemme. In Israele si disputeranno anche la seconda e la terza tappa, prima del trasferimento in Sicilia. La tappa irpina sarà l’ottava, il 12 Maggio, con partenza da Praia a Mare e arrivo presso il Santuario di Montevergine. Sarà il secondo arrivo in salita e quinta volta di Montevergine in questo secolo. Dopo la costa Lucana del Tirreno si attraverserà il Cilento e si costeggeranno le spiagge fino a Salerno da dove si inizierà a salire costantemente fino all’ascesa finale del Santuario. Alle 5 volte degli anni 2000 va aggiunto anche l’arrivo del 1962.

Abbiamo chiesto a Luca Gialanella, giornalista della Gazzetta dello Sport ed esperto di ciclismo, lumi sulle difficoltà e le caratteristiche tecniche di questa tappa.

“Montevergine sarà il secondo arrivo in salita del Giro dopo l’Etna – afferma Gialanella – e precederà Campo Imperatore. Tre arrivi nell’arco di una settimana daranno un impulso alla classifica ben preciso”.

Che cosa significa pedalare sulle strade del Sud?

“Non tutti conoscono le difficoltà di pedalare sulle strade del Sud, avremo tre tappe in Sicilia, poi dalla Sicilia si risalirà lungo lo Stivale; i ciclisti, soprattutto stranieri, devono fare grande attenzione. Ad esempio, ricordo benissimo la vittoria di Tiralongo a San Giorgio del Sannio 2 anni fa, fu una tappa micidiale. C’è un modo di correre in Italia che all’estero non c’è. Chi viene dall’estero deve conoscere bene le strade, soprattutto le difficoltà delle strade italiane che sono stressanti, complicate, consumano l’atleta dal punto di vista delle energie.”

Che salita sarà quella di Montevergine?

“Montevergine è una di quelle salite che non sono durissime ma alla fine di una tappa come quella che avremo in Irpinia la fatica si farà sentire. Arriveremo da un percorso stressante nella prima settimana del Giro, a Montevergine hanno vinto sempre corridori importanti. Inoltre sono contento che si torni in un posto che ha una sua importanza religiosa con il Santuario. Questo è un Giro che nasce sotto il segno della pace, con partenza da Gerusalemme e arrivo a Roma, dalla città santa alla città eterna.”

Lei ha sempre sostenuto il forte connubio che c’è tra Giro e turismo. Che tipo di legame c’è?

“Ricordo l’ultima volta che sono salito a Montevergine, c’erano tantissimi cicloamatori che salivano con le loro biciclette. Sostengo, ancora una volta di più, che queste tappe debbano diventare un punto di riferimento per attrarre tifosi e turisti in bicicletta. C’è tanto verde, la salita è fresca da questo punto di vista. Iniziamo tutti ad andare in bicicletta su percorsi come questo, sarebbe un bellissimo slogan. Venite a Montevergine e accompagnate i campioni del Giro in Campania.”