Due anni di reclusione con pena sospesa ed il riconoscimento del V comma (la lieve entità) dello spaccio. Il Gup del Tribunale di Avellino Giulio Argenio ha condannato il trentottenne di Atripalda, difeso dall’avvocato Luca Penna, finito lo scorso luglio agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di droga, nello specifico cocaina. Il processo con rito abbreviato, rito scelto dalla difesa dopo che la Procura aveva chiesto ed ottenuto nei suoi confronti il rito immediato. Proprio la Procura aveva invocato nei suoi confronti la contestazione del I comma e della recidiva specifica infraquinquiennale, invocando una condanna a 6 anni e 6 mesi di reclusione. La difesa aveva infatti contestato proprio la lieve entita’ della condotta di spaccio. L’arresto era giunto all’esito di un controllo presso la sua abitazione eseguito dal personale della Squadra Mobile di Avellino, agli ordini del vicequestore Aniello Ingenito. All’interno dell’abitazione gli agenti dell’Antidroga di Via Palatucci avrebbero sequestrato alcuni grammi di sostanza stupefacente. Contestata oltre alla detenzione anche un’ipotesi di cessione e quindi di spaccio. Motivi per cui il pm di turno presso la Procura della Repubblica di Avellino, il sostituto Fabio Massimo Del Mauro, ne aveva disposto l’arresto (misura cautelare ai domiciliari. Il Gup ha revocato su richiesta della difesa la misura cautelare a cui era sottoposto.
Redazione Irpinia
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