Solofra – Legambiente replica al Comune: “Un contratto senza fondi”

Solofra – Grossa delusione per il circolo locale di Legambiente “Soli Offerens” circa la vicenda riguardante la riqualificazione dell’ubertosa località Scorza. Meta quest’ultima non solo dei locali ma anche dei forestieri che nel periodo di afa cercano refrigerio all’ombra dei grossi castagni. Località tra l’altro presente sulle guide turistiche dell’Ente Provinciale Turismo irpino già dal secolo scorso. Il circolo locale dei volontari del Cigno aveva presentato nel marzo scorso un’ipotesi propositiva di riqualificazione e valorizzazione di località Scorza per riportarla allo stato preesistente. La maggioranza, guidata dal sindaco Guarino, accettò subito l’ipotesi, riservandosi però sulla concessione di eventuali contributi. Poi calò il silenzio da parte dell’amministrazione bloccando così la voglia di porre in essere il progetto presentato dagli amici del Cigno. All’improvviso l’amministrazione chiama il presidente di Legambiente, Alessandro Iannone. “Ci siamo irrigiditi – spiega il presidente – giorni fa davanti a un contratto quinquennale di affidamento, della località in questione, da firmare, senza però alcun finanziamento al circolo. In pratica dovevamo adottare l’area a nostre spese. A me invece risulta che in Italia – sottolinea Iannone – l’adozione di un’area da parte dei circoli ambientalistici è seguita sempre da finanziamenti”. Il progetto di Legambiente “Soli Offerens” prevedeva il recupero in toto dell’area con pulizia e rimozione, in alcuni punti, dei materiali di risulta presenti. Renderla di nuovo accogliente con la reinstallazione di attrezzature per sosta e pic-nic oltre al rifacimento di tutte le staccionate malandate. Non solo, ma i volontari del circolo del Cigno avevano in programma anche la rimozione delle barriere architettoniche, la creazione di vialetti, la risistemazione dei sentieri già presenti, l’installazione di tabelle informative riguardante il territorio, la flora e fauna della zona “visto che riteniamo Scorza – conclude Iannone – la porta del Parco dei Monti Picentini”. (di Dante Grimaldi)