Solofra – Aria piuttosto pesante tra gli operai conciari del polo solofrano a seguito della comunicazione, pervenuta sui tavoli del sindacato locale, fatta dall’opificio conciario TLC intenzionato a porre in mobilità l’intero organico lavorativo costituito da 34 unità. L’azienda in passato aveva già ridotto parte dell’organico inizialmente formato da 80 operai. La causa di tale provvedimento sarebbe da rinvenire nella volontà di porre fine all’attività. Dunque l’azienda non ha valutato il suggerimento pervenuto dai sindacati locali relativo ad un cambiamento degli ammortizzatori sociali a cui far riferimento. Il quattro luglio prossimo presso la Confapi di Avellino si terrà un incontro tra la ditta TLC ed i sindacati. “Sarà l’occasione – ha spiegato il sindacalista della Cgil locale, Raffaele Rusolo – per ascoltare le spiegazioni ed il perché della cessazione dell’attività”. Sembra una sorta di catena questa, dopo la messa in mobilità dell’ intero organico della conceria Patrizia e i quaranta operai messi in cassa integrazione speciale dalla ditta Carsten’s. E la paura di una sorta di escalation di mobilità aleggia nel mondo operaio del polo conciario locale. “Si è avuta una perdita di duemila posto di lavoro nel ramo conciario – ricorda Rusolo – a causa delle cessazioni di attività, fattore questo poco chiaro”. Difatti qualche azienda cessa l’attività in loco per crearne un’ altra nei paesi del sud- est asiatico. (di Dante Grimaldi)
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