Riflessioni su quello che è stato fatto, ma soprattutto nuovi input e slancio per ripartire, questo il leit- motiv della giornata conclusiva del ciclo di seminari itineranti, promossi dal Gal Cisli, dal titolo: “Esperienze di sviluppo locale nelle zone interne: problemi e prospettive a trent’anni dal terremoto del 1980”, che si è svolto, ieri mattina, al Municipio di Lioni, uno dei luoghi – simbolo del disastroso terremoto del 1980. Oltre ai rappresentanti delle associazioni e delle organizzazioni di categoria parner del Gal Cisli, hanno preso parte al dibattito, Gaetano Calabrese, consigliere provinciale, Rosetta D’Amelio, consigliere regionale, Stefano Farina, consigliere provinciale, Ettore Mocella, presidente Gal Cisli, Rodolfo Salzarulo, sindaco di Lioni, Serafino Celano, responsabile Sat- Gal, Mario Salzarulo, coordinatore Gal Cisli. Hanno impreziosito il dibattito gli interventi di Giulio Russo, presidente Focus, Nuccia Testa, sociologa, Giuseppe Di Iorio, Asi – Avellino, Lorenzo Barbera, Cresm, Ornella Albolino, Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Giuseppe Allocca, dirigente regionale settore trasporti, Dario Cacace, rete rurale nazionale, Osvaldo Cammarota, presidente rete sistemi locali, Donato Tartaglia, responsabile tecnico Pit valle Ofanto. “ Anch’io ho vissuto l’esperienza drammatica del terremoto – ha ricordato Calabrese – tanti perirono sotto le macerie per l’inadeguatezza dei soccorsi. Eppure, bisogna riscoprire la solidarietà e lo spirito di coesione di quei giorni. Questo è un territorio che merita, che ha diritto ad avere un futuro. E’ di questi giorni la notizia della cancellazione del Formicoso, come area deputata alla discarica dei rifiuti, ma le battaglie da combattere non sono finite, basti pensare che si vuole privare queste popolazioni del diritto alla sanità, sopprimendo il pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Angelo dei Lombardi, ospedale che ha registrato un numero elevatissimo di vittime – circa 100 – in quel tragico novembre di trenta anni fa”.“Nel 1970 avevo diciotto anni,ed erano trascorsi tenta anni dal conflitto mondiale, lo stesso arco di tempo che ci separa del sisma del 1980, e che impone una riflessione analitica – ha ribadito il sindaco di Lioni – Dopo 48 ore dal terremoto del 1980, in Irpinia si riversò una valanga umana, costituita dai tanti volontari che vennero a prestare i primi soccorsi. Fu un momento di straordinaria coesione e solidarietà umana – come ha anche ricordato Caporale nei giorni scorsi durante la presentazione di “terremoti S. P. A. “- però è giusto ricordare che tante inadempienze e tanti sprechi sono stati perpetrati a danno delle popolazioni irpine. Allora non ci furono le denunce opportune. Oggi – ha ribadito Salzarulo – abbiamo il dovere di creare nuove possibilità e prospettive per queste zone e per i nostri giovani, il Gal ha come prospettiva quella di una messa in rete delle attività produttive e delle preziose risorse del nostro territorio”. Dura anche la replica di Farina che ha sottolineato le inadeguatezze e gli errori compiuti con l’industrializzazione “ Ora – ha ribadito – è importante la nostra capacità di metterci in rete, di immaginare un percorso in cui, i piccoli comuni, si mettano insieme per lavorare ad una prospettiva concreta di sviluppo delle nostre zone. Dobbiamo saper valorizzare le nostre risorse, come quella agricola, ed essere capaci di far valere le nostre idee”. Qui in Irpinia abbiamo bisogno di attori sociali che sappiano interagire tra di loro – ha ribadito Mocella – lo sviluppo locale si identifica con la capacità che hanno i soggetti pubblici e privati, di individuare una strategia”. Le conclusioni sono state affidate a Alfonso Tartaglia, direttore Stapa Cepica Avellino, a Cosimo Sibilia, presidente amministratore Provinciale, e al consigliere regionale Rosetta D’aMelio. Mentre il coordinamento, è stato affidato a Luisa Cavaliere.
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