Avellino – ‘Guardare avanti con fiducia’. A trent’anni dall’immane catastrofe del terremoto del 23 novembre 1980, la città di Avellino ha ricordato con una solenne messa al Duomo le vittime ma anche i personaggi di quella tragedia.
Uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco hanno sfilato sotto la pioggia lungo corso Vittorio Emanuele fino a piazza Duomo dove, alle spalle dell’edificio ecclesiastico, è stata deposta una corona in memoria dei caduti; la sirena dei mezzi dei caschi rossi sullo sfondo a ricordare quella domenica di 30 anni fa.
Mons. Francesco Marino, Vescovo di Avellino, in una cattedrale gremita ha quindi officiato la Santa messa alla presenza di tutte le autorità civili e militari della città. “In quei giorni di disperazione – ha detto Mons. Marino – gli irpini avevano più speranza di oggi. Dobbiamo recuperare lo stesso straordinario spirito di solidarietà del terremoto”.
Ad Avellino, tra i vari, non hanno voluto far mancare la loro presenza alcuni tra i più autorevoli esponenti della società civile, politica e militare del Paese.
Il Ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, ha posto l’accento sulla questione-ricostruzione: “E’ questa l’occasione per interrogarci sul perché non c’è stato sviluppo e sul perché la ricostruzione è stata così lenta. Lo dobbiamo fare con profondità e non in mero politichese. Questa parte del Sud non ha criminalità, è invece ricca di manodopera laboriosa ma oggi si ritrova ad essere parte del disagio complessivo di tutto il Mezzogiorno. Ripartiamo da questa riflessione per affrancarci dagli errori del passato”.
Francesco Paolo Tronca, massimo dirigente nazionale dei Vigili del Fuoco, ha voluto così ricordare il sisma del 1980: “I vigili del fuoco fecero molto per quella tragedia immane. Ho voluto fare un parallelo tra i difficili interventi in Irpinia 30 anni fa e le attività che il nostro corpo ha svolto in Abruzzo. Siamo passati dal ‘Fate presto’ ad essere gli Angeli de L’Aquila, a conferma di un progresso tecnologico e di pianificazione che hanno portato i caschi rossi ad essere corpo di eccellenza in tutto il Paese”.
Singolare anche la testimonianza del primo cittadino di Bari, Michele Emiliano, che 30 anni fa fu tra i primi volontari ad arrivare dalla Puglia a Conza della Campania, una delle comunità maggiormente colpite dal sisma. “Ricordo – ha detto il sindaco – uno spirito di solidarietà da tutta Italia. Per mesi ho fatto la spola tra la Puglia e l’Irpinia, con tanti giovani studenti pugliesi, per portare tutto il necessario alla gente colpita dal terremoto”. Emiliano ha ricevuto una medaglia al valore civile dal Comune di Conza della Campania.
Così il Presidente della Provincia di Avellino, Cosimo Sibilia: “L’Irpinia ha imparato a difendersi dal sisma; circa 40 Comuni hanno adottato un modello efficace di protezione civile e tutti continueremo a lavorare per questo”. “E’ una cerimonia che diventa anno dopo anno sempre più sentita”, è stato il commento del sindaco di Avellino Pino Galasso. “Oggi il pensiero corre a quella sera che cambiò il destino dell’Irpinia. Facciamo il punto delle cose fatte, anche di quelle fatte in maniera sbagliata, per ricreare i presupposti per guardare avanti con fiducia”. Al termine della cerimonia religiosa, tutti al Teatro Gesualdo per il concerto della Banda del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.