Siglato accordo tra Banco Alimentare campano e PdZ Alta Irpinia

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Lioni – Siglato l’accordo tra il Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia ed il Banco alimentare della Campania al fine di realizzare un servizio che consentirà il recupero delle eccedenze alimentari. Il progetto è stato presentato dal Presidente del CSSAI Donato Cataldo, dal Direttore Giuseppe Del Giudice e dal Presidente del Banco alimentare Dott. Roberto Tuorto. “Sappiamo che tante persone non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese – afferma Giuseppe Del Giudice – e fanno economia, strettissima, anche sui pasti. Dobbiamo venire incontro a queste situazioni non facendo mancare il nostro sostegno e lavorando per porre rimedio alle cause dell’impoverimento”. Com’è noto il Banco opera in Campania con l’intento di contribuire alla soluzione del problema della fame a causa di emarginazione e povertà. Per fronteggiare questa situazione, provvede in particolare alla raccolta delle eccedenze di produzione agricole, dell’industria, specialmente alimentare, della grande distribuzione e della ristorazione organizzata. Tutti i prodotti alimentari raccolti permettono agli Enti convenzionati di portare a casa di chi ha bisogno, un “pacco alimentare” (scatola contenente cibo di prima necessità). La povertà, che colpisce oggi in Italia tre milioni di persone, ha come origine principale la solitudine. Oggi può diventare un “nuovo povero” chi ha in casa un malato cronico da curare; chi perde il lavoro a 50 anni per una improvvisa crisi aziendale; chi, senza una pensione adeguata, si ritrova anziano senza parenti che lo sostengono; la famiglia monoreddito con molti figli che non arriva alla fine del mese. L’opera del Banco Alimentare ha anche un valore ambientale, aggiunge il Dott. Tuorto, Di fatto gran parte di ciò che va in discarica è prodotto perfettamente commestibile che potrebbe essere riutilizzato. Non occorre solo differenziare, occorre prima di tutto non sprecare! Per questo la questione cruciale nella lotta alla povertà, conclude Cataldo è l’educazione del povero a ricostruire se stesso e a prendere iniziativa verso la propria condizione. La povertà non si potrà mai vincere intervenendo dall’alto, ma accompagnando la capacità di azione delle persone svantaggiate ed emarginate a essere protagoniste di un possibile cambiamento del proprio destino. Sostenendo ciò che di buono nasce dalla società civile, iniziative che si prendono cura dell’ultimo, del povero, dell’emarginato. La stima per quanto ogni essere umano è in grado di fare è proprio il cuore di ciò che chiamiamo “sussidiarietà”.

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