Basket – La Sidigas ora è matura, sognare non costa nulla

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Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Spesso e volentieri nel campionato in corso ci siamo trovati a commentare una Scandone manchevole nei momenti clou delle partite, nelle fasi più concitate gli uomini di Sacripanti, dopo aver a lungo dominato le gare, si scioglievano come neve al sole, lasciando sui vari parquet dell’Italia punti important ai fini della classifica.

Ancora vivi nei ricordi dei tifosi avellinesi le sconfitte interne contro Sassari e Caserta, per non parlare dei match di Cantù e Cremona dove la Sidigas, dopo aver condotto a lungo la gara, si è vista recuperare il vantaggio accumulato quando mancavano una manciata di minuti dalla sirena finale.

Dopo il capitombolo nel derby natalizio contro Caserta, molti si sarebbero aspettati di vedere, negli impegni successivi, una squadra allo sbando, vittima delle sue paure e della sua poca consistenza.

Il 23 dicembre, però, sembra lontano un secolo, come i fischi dei supporters biancoverdi e il clima di tensione calato sul Pala Del Mauro all’indomani della sconfitta. Coach Sacripanti, dalle macerie, è riuscito a costruire una squadra matura, consapevole dei propri mezzi e della propria forza e la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia ha dato un’energia in più al roster avellinese.

La Sidigas, ora, non ha più paura. I successi contro Capo d’Orlando, Venezia e Pesaro hanno tutti un comun denominatore: lucidità e maturità nel gestire i momenti chiave della gara e soprattutto una squadra che ha una vera e propria identità.

Sacripanti è riuscito a plasmare il roster a sua immagine e somiglianza, è stato capace di infondere nei suoi quella mentalità vincente che, alla lunga, sta diventando il fattore determinante delle vittorie.

Notevole è la crescita tecnico-tattica di tutti gli atleti. Il match dell’Adriatic Arena ha registrato l’exploit definitiva di Maarten Leunen. Il suo importante lavoro sotto canestro, ieri, è stato condito da una notevole prestazione in attacco, dove l’ala biancoverde è riuscita anche a sbloccarsi dal tiro dalla lunga distanza. Fondamentale, per la vittoria finale, la sua presenza in difesa che ha limitato lo spauracchio pesarese Austin Daye.

Un reparto lunghi che è migliorato tantissimo e che ha trovato nel centro croato Ivan Buva, il leader assoluto. Imponente la sua presenza fisica sotto le plance, abile nel giocare il pick and roll, freddo e concentrato dalla lunetta nei momenti decisivi della gara e un atletismo da far invidia a tutti i suoi compagni  di reparto.

Anche Riccardo Cervi ha compiuto passi da gigante: la sua fisicità e le sue prestazioni sono in netta crescita come la sua presenza  nell’area pitturata dove sta diventando il vero dominatore.

In netta crescita anche Acker che, dopo i tormentati problemi fisici che l’hanno limitato nella prima parte del campionato, ieri è apparso molto più in palla e, insieme a Nunnally (sempre più bomber del torneo), è stato uno dei protagonisti del successo finale.

Un’ultima menzione va ai playmaker del roster della Sidigas. Green e Ragland sembrano quasi fatti a posta per giocare nella stessa squadra. Nei momenti difficili di Green, ecco Ragland entrare in campo e gestire al meglio la regia della Scandone di cui diventa, spesso, il vero trascinatore; quando l’ex playmaker di Cantù pecca di lucidità ecco Green che rientra sul parquet a sfornare assist e rendersi protagonista di preziose giocate.

Ora è ufficiale la Sidigas ha ripreso a correre e pare non voglia più fermarsi; gli avversari sono avvisati, in primis la capolista del campionato Reggio Emilia, che sarà ospite della Scandone sabato prossimo nell’anticipo della seconda giornata di campionato.

 

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