Sidigas Avellino, è il giorno della verità. Scandone, scrivi la storia

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Il gran giorno è arrivato. La Sidigas Scandone Avellino si gioca il tutto per tutto contro la Grissin Bon Reggio Emilia in gara 7 della semifinale scudetto. 

Serve l’impresa sportiva, occorrerà violare il fortino emiliano del Pala Bigi per strappare il pass per le Finals contro Milano che sarebbero un traguardo storico per il sodalizio biancoverde.

Ma quella tra la Scandone e la Pallacanestro Reggiana può essere considerata senza mezzi termini una finale anticipata, gara 7 è il giusto coronamento di una serie combattuta, equilibrata che davvero non si è fatta mancare niente: dalle mille emozioni che ci ha regalato, alle polemiche che hanno fatto consumare quantità d’inchiostro a dismisura ai diretti interessati. Una serie che ha cambiato più volte faccia e che ha visto senza mezzi termini un unico grande fattore a dominarla: il campo di gioco delle rispettive squadre.

Il Pala Del Mauro e il Pala Bigi sono stati dei fortini inespugnabili almeno fino ad ora. I tifosi biancorossi e biancoverdi sono stati il sesto uomo in campo, non hanno mai fatto mancare il sostegno ai propri beniamini anche nei momenti più difficili. E poi, diciamocela tutta, non farsi trasportare dall’entusiasmo in queste partite così delicate e tirate diventa davvero molto difficile; poco importa se è volata qualche parola di troppo o  entrambe le tifoserie sono state incriminate per un atteggiamento non troppo decoroso. Lo sport è anche questo: la tensione della partita che ti travolge e l’adrenalina che sale a mille per difendere una passione, i colori della propria terra e per cullare fino in fondo il sogno di un intero popolo.

Anche le statistiche sottolineano l’importanza del fattore campo. Reggio Emilia segna piu’ di 83 punti di media in casa, meno di 68 in trasferta mentre Avellino in casa realizza quasi 90 punti contro i 73 in trasferta. Reggio tira dalla lunga distanza con il 32% in casa e con il 25% in trasferta, Avellino ha il 42% da tre in casa e il 28% in trasferta. La valutazione media per la squadra di Menetti a Reggio Emilia è di quasi 90, mentre ad Avellino quasi 55. Lo stesso per Avellino: 117 in casa e 76 in trasferta.

Ma in gara 7 può succedere tutto ma soprattutto il contrario di tutto. Per Avellino, l’ha ripetuto più volte Sacripanti, serve la gara perfetta: tutti i giocatori hanno bisogno di dare il 110 per cento senza risparmiarsi. La Sidigas deve assolutamente recuperare quei giocatori che, pur vincendo gara 6, non hanno lasciato il segno. Buva e Veikalas rientrano nella categoria ma occorrerà giocare una partita intensa e matura in cui ogni tiro sbagliato, ogni palla persa può risultare decisiva ai fini dell’incontro.

Reggio Emilia, invece, può contare sul fattore campo e soprattutto sulla rivalsa di alcuni dei suoi atleti più talentuosi anche se alcuni sono costretti ai box per problemi fisici. Sicura l’assenza di Veremeenko, mentre per Gentile, uscito con il polpaccio dolorante dalla sfida di sabato del Del Mauro, si deciderà tutto nelle ore antecedenti il match.

E’ ancora negli occhi di Menetti e compagni il drammatico epilogo di gara 7 della finale dello scorso anno quando Sassari s’impose al Pala Bigi diventando campione d’Italia. A distanza di un anno, i tifosi irpini si augurano che la storia possa ripetersi e che a giocare quella finale siano proprio gli uomini di Sacripanti.

Kaukenas, Lavrinovic, Golubovic, Aradori non vogliono ma soprattuto non possono sbagliare nuovamente. E’ noto come la società emiliana abbia costruito un roster vincente per ottenere traguardi nel minor tempo possibile.

Una cosa è certa: Reggio Emilia ha ora tutta la pressione dalla sua parte, Avellino certo ha già ottenuto un grandissimo risultato, non ha niente da perdere, ma occasioni del genere possono non capitare più ed è per questo che… Forza lotta, vincerai!

Sidigas, espugna il Pala Bigi e regalaci una nuova ed emozionante pagina di storia.

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