La Corte di Giustizia Federale ha dato torto all’Avellino stabilendo che la società dovrà alla Lega Pro le quote di mutualità che dovrà stornare da quanto avrà dalla Lega Nazionale Professionisti in quanto club di B. Secondo quanto deciso dall’organo giudicante non c’è alcuna differenza tra chi ha salvato la cadetteria sul campo e chi è stato riammesso al termine del torneo.
In merito a tale decisione la società di Contrada Archi ha emanato una nota attraverso il proprio sito ufficiale:” In riferimento al pronunciamento della Corte di Giustizia Federale in merito all’interpretazione della devoluzione relativa al “triennio successivo” per le società neopromosse dalla Serie C/1 alla Serie B, nel non condividere minimamente quanto pronunciato dalla Corte stessa, precisiamo che:
1. detta interpretazione è al vaglio dei legali della società per valutare l’esistenza della possibilità di poter appellare tale pronunciamento;
2. nell’eventualità che tale pronunciamento non potesse essere appellato o nell’eventualità che fosse confermato nei gradi di giustizia successivi, per la Unione Sportiva Avellino S.p.A. non ci sarà alcun esborso, in quanto detta somma è stata preventivamente congelata dalla Lega Nazionale Professionisti”.