Piano Sanitario – Gallicchio (Pd): “Presidi di primo soccorso indispensabili” Bisaccia – “C’è il rischio che su una delle questioni più importanti della provincia di Avellino la politica metta in campo comportamenti vecchi, scoraggianti per quei cittadini che ogni giorno sono alle prese con problemi le cui soluzioni non sono più rinviabili. Mi riferisco alla questione della sanità che in questi giorni tiene banco”. A dichiararlo è Pasquale Gallicchio componente della direzione provinciale del Partito Democratico e consigliere comunale a Bisaccia. “Credo che sulla questione degli ospedali in provincia di Avellino sia inutile che i consiglieri di maggioranza eletti in Regione facciano la solita levata di scudi a difesa di Caldoro. E’ un atteggiamento scontato e inutile. Voglio, invece, sollecitare tutti i consiglieri regionali a ragionare in termini di tutela del diritto alla salute e di soluzione definitiva di una questione che è vecchia di anni, tanto che centrodestra e centrosinistra si portano in dote colpe non certo di poco conto. Quanti piani ospedalieri sono stati fatti e stravolti il giorno dopo lasciando la sanità nella confusione totale e abbandonando intere comunità prive di garanzie?”. E sulle accuse al sindaco di Bisaccia Frullone, Gallicchio, che è consigliere di maggioranza, risponde: “Il nostro ospedale aveva avuto una concreta proposta di riorganizzazione che oggi l’avrebbe preservato dalla chiusura, si chiamava riabilitazione che da qualche anno tramite il centro Don Gnocchi si è realizzata a S.Angelo dei Lombardi. E’ stato l’ennesimo scippo ai danni di Bisaccia secondo una logica della gestione in Campania che ancora oggi porta la firma di quelli che attualmente abitano l’Udc”. La via d’uscita secondo il rappresentante del Partito Democratico non può che essere una soltanto che prende in considerazione qualità del territorio, difficoltà di spostamenti, qualità delle patologie presenti e la necessità di realizzare un sistema di risposta alle emergenza capillare ed efficiente. “Non si può ignorare – fa notare Gallicchio – che la provincia di Avellino si estende su una superficie di 2800 chilometri quadrati occupati per due terzi da montagne e da colline per il restante territorio. La rete di collegamento viario è priva di grosse arterie di collegamento e spesso le strade interne sono molto accidentate. La popolazione per il 25 percento è composta da persone di età superiore ai 65 anni, in alcuni paesi la percentuale sale di moltissimo con una costante tendenza all’aumento. La maglia nera di buona parte della provincia di Avellino, in particolare dei piccoli paesi, si chiama emergenza, primo soccorso e non tanto l’intervento di alta chirurgia che spesso gli stessi irpini programmano fuori regione. Proprio per questo, parlare soltanto del riassetto degli ospedali è una prospettiva sbagliata nella ricerca della soluzione. In particolare gli ospedali hanno senso se diventano punti di prima emergenza-urgenza a cui si legano specializzazioni di alto profilo e di qualità della risposta in sinergia con la ‘Città ospedaliera’ la cui crescita è garanzia per tutto il territorio provinciale e non solo. Gli attuali consiglieri di maggioranza in questa campagna elettorale hanno di certo conosciuto i territori, hanno vissuto le difficoltà negli spostamenti anche tra paesi che in linea d’aria distano pochi chilometri. Adesso tocca capire su questa questione come su altre che cosa hanno in testa. Avanzo una domanda: vi siete chiesti in caso di un malore, un incidente o altro quale sia la qualità del soccorso e qual è la risposta dei nostri ospedali? Quel poco che si riesce ad assicurare è come una goccia d’acqua versata in un campo arido”.
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