Sanità, Ciampi: “De Luca sconnesso dalla realtà”. Gubitosa: “Daremo risposte a lavoratori e cittadini”

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“Sanità in Irpinia, problematiche e prospettive di rilancio”, questa mattina al Circolo della Stampa di Avellino un lungo incontro in cui sono state elencate varie criticità con i sindacati, le associazioni di settore, attivisti e cittadini, organizzato dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Ciampi: “L’Irpinia vive una situazione drammatica, se analizziamo le vicissitudini che accadono ai cittadini. Basti pensare alle liste d’attesa lunghissime, o alle comunità prive di medici di famiglia, o ancora al collasso del pronto soccorso del Moscati di Avellino. Il confronto di oggi è estremamente importante perché mette intorno al tavolo operatori del settore, sindacati e cittadini, dai quali ci aspettiamo proposte. Noi ci faremo portavoce delle loro esigenze. In consiglio regionale, come componente della Commissione Sanità, in questi anni ho fatto decine di interrogazioni e mozioni su problemi della sanità evidenziati da cittadini e sindacati. Il PNRR non può essere la soluzione a tutti i mali, poiché le modifiche necessarie richiedono qualche anno mentre chi necessita di cure non può attendere”.

“Il presidente De Luca – ha aggiunto Ciampi – quando parla di sanità parla di miracoli ed eccellenze, affermazioni che non trovano riscontro nella realtà. Lo porterei nelle corsie d’ospedale, lo farei parlare con i sindacati, con i malati che possono dimostrare se siamo in presenza di eccellenze o meno. Sulla sanità, il presidente De Luca è completamente sconnesso dalla realtà”.

Al confronto è intervenuta anche Licia Morsa, segretario generale provinciale Funzione Pubblica Cgil che ha dichiarato: “Lavoratori e cittadini sono per noi una sola cosa. Le condizioni dei lavoratori sono direttamente collegate al servizio erogato ai cittadini. Proviamo a dire la nostra su questo tema, lo stiamo facendo in modo intenso da anni e il Covid ha contribuito ad intensificare la nostra attività sulla sanità, a partire dai protocolli di sicurezza che vanno pretesi non solo nella sanità pubblica, ma anche in quella accreditata, nella privata e nel terzo settore. Teniamo unito tutto”.

Al tavolo anche Giuseppe Carillo, dottore di ricerca in economia delle aziende pubbliche; Stefano La Verde, medico di famiglia; Michelangelo Varrecchia, Tribunale del cittadino, diverse abilità; Michelangelo Cetta, attivista del M5S di Sant’Angelo dei Lombardi.

A dare la sua testimonianza anche Tiziana De Lucia, responsabile provinciale comparto sanità Fesica Confsal: “Rappresento i lavoratori dello stir, servizio di trasporto, assistenza e sorveglianza dei pazienti. In questo momento noi ci sentiamo definiti eroi di serie B perché abbiamo affrontato una pandemia con grande professionalità, con grande dedizione al lavoro e chiediamo di non essere discriminati, visto che la Legge di Stabilità permette anche a questi lavoratori di avere una stabilizzazione. Ma ciò non viene preso in considerazione dall’azienda ospedaliera Moscati in questo momento. Allora chiediamo, se dobbiamo continuare nel nostro ruolo come lavoratori di servizi appaltati, vogliamo avere la giusta qualifica, il giusto contratto e la giusta considerazione, visto che ci troviamo anche noi ad affrontare le criticità di questo momento nella sanità”.

Ha concluso il dibattito Michele Gubitosa, deputato e vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle: “La prima cosa che manca alla sanità irpina sono risorse, personale e infrastrutture. Siamo di fronte ad un completo abbandono nella nostra provincia, dovuto innanzitutto ad un problema legislativo che può portare ad avere regioni di serie A e B, o addirittura province di serie A e B. I maggiori problemi si riscontrano nelle zone interne perché a Salerno o Napoli votano milioni di persone, mentre a Solofra e Bisaccia, ad esempio, sono solo migliaia le persone votanti. E il politico che non sente l’onere di guidare una regione, favorisce i posti dove i voti sono di più”.

Poi ha aggiunto: “Complimenti ai giornalisti irpini che hanno avuto il coraggio di chiedere a De Luca come mai avesse chiuso l’ospedale di Solofra. Lui ha risposto che se fossero intervenuti i NAS lo avrebbero chiuso subito. Ma è stato proprio lui, il presidente della regione Campania, ad abbandonare l’ospedale di Solofra, non facendo la giusta manutenzione e gli investimenti giusti. Seppure avesse voluto chiuderlo, avrebbe poi dovuto dimettersi. Ma questa cosa non finisce qui, perché durante la campagna elettorale ho preso nota di tutto e ho il timore che anche la promessa di un investimento di 20 milioni di euro per il vecchio Moscati di Avellino possa essere semplice propaganda elettorale. Noi del Movimento 5 Stelle vigileremo su tutte queste promesse e, insieme all’onorevole Ciampi, mi prendo l’impegno di annotare tutto ciò che è stato detto questa mattina, interrogare il Ministro della Salute e dare risposte a lavoratori, sindacati e cittadini”.