Sant’Andrea di Conza- Un anno trascorso tra luci e ombre, un 2005 che l’amministrazione capeggiata da Valentino Bellino, ricorderà con l’amaro in bocca. Senza troppi indugi, il numero uno del piccolo Comune del Cratere traccia il proprio resoconto dei 12 mesi di attività su tutto il territorio. “Come in ogni realtà comunale – afferma il primo cittadino – questa amministrazione ha dovuto far fronte a piccoli e grandi questioni. L’Alta Irpinia vive una situazione di disagio che sta sfociando nell’isolamento. L’economia locale è fortemente danneggiata, la politica dei grandi non è presente e non tutela le piccole comunità che all’indomani del 23 novembre soffrono ancora di penurie.” Cresce il paese, aumentano le opere pubbliche consegnate alla cittadinanza, l’economia locale, seppur in minima parte, comincia a rimettersi in moto. “C’è un nota di lode che ci contraddistingue in tutta l’Irpinia – continua Bellino – danneggiata dal sisma. Siamo l’unico paese ad aver recuperato il centro storico, conservando i momenti e gli edifici in pietra originari. Abbiamo rispettato le disposizioni della legge 26 del 2002 relativa alla ripartizione dei fondi per la riqualificazione dei borghi cittadini, abbiamo riportato all’antico splendore il convento di Santa Maria della Consolazione, meta turistica molto frequentata per l’alto valore religioso”. Celato dalle ombre, invece, il destino del Puc. Lo strumento urbanistico non mette d’accordo l’Esecutivo di Bellino e il ‘resto’ della politica locale. “L’adozione del Puc sta dividendo le nostre posizioni. Al di là delle contrapposizioni ideologiche, credo che un buon amministratore debba riporre la propria casacca di appartenenza ed operare per il bene collettivo. La mia squadra si opporrà all’omologazione politica e partitica. Nessuno prenderà il sopravvento”. (Marianna Marrazzo)
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