Avellino – Sempre lontana da una soluzione definitiva la delicata questione dei rifiuti in Campania. E mentre le Istituzioni della Provincia di Avellino stentano a definire tempi e modi per l’allestimento di un termovalorizzatore a Pianodardine, riprenderanno, da lunedì, i carichi di immondizia destinati a raggiungere la Germania per lo smaltimento. La misura, adottata per l’incalzare dell’emergenza, rappresenta l’ennesimo placebo per un male che sembra davvero incurabile. Peraltro, si tratta a tutti gli effetti di un passo indietro che riporta la memoria al 2005, quando si inaugurava la stagione del commissariamento e partivano i primi carichi di pattume per il ‘trattamento’ oltre frontiera. Una decisione resa necessaria dalla nuova congestione degli impianti di Cdr destinati allo smaltimento in loco. Una soluzione tampone che non piace a nessuno, che mostra ancora una volta la ‘faccia sporca’ della Campania, ma che è, d’altro canto, inevitabile. Da lunedì, dunque, i treni Ecolog riprenderanno ad esportare circa 600 tonnellate di rifiuti regionali giornalieri. Definiti anche i costi dell’operazione. Per ciascuna tonnellata di immondizia saranno spesi 150 euro, per un ammontare complessivo quotidiano di 90 mila euro che le casse statali verseranno. Aldilà del provvedimento resta, intanto, la preoccupazione sull’emergenza. L’affollamento delle discariche, la differenziata che non riesce a decollare, la mancanza di impianti di compostaggio e la recente agitazione dei lavoratori occupati negli impianti di combustibile da rifiuto dipingono uno scenario dalle tinte scure. Per Pasqua si teme un nuova crisi.
Redazione Irpinia
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