Avellino – Cattivi odori e situazione igienico sanitaria precaria: si inasprisce il malumore e anche gli studenti ricorrono a misure estreme. Questa mattina, infatti, gli alunni della scuola media di Via Tedeschi a Rione Ferrovia hanno disertato le lezioni, una forma di protesta contro una situazione divenuta in molti casi intollerabile. Un’ennesima dimostrazione, dunque, delle proporzioni critiche dell’emergenza rifiuti nella città di Avellino. La raccolta del pattume da parte dei lavoratori dell’Asa è infatti ripresa ma le tute verdi hanno la possibilità di togliere dalla strada solo 100 tonnellate di rifiuti al giorno. Con semplici calcoli, dunque, saranno necessari almeno dieci giorni per ripulire l’intera città dai cassonetti stracolmi. Successivamente l’Asl sarà deputata a procedere alla disinfezione di tutte le arterie cittadine. La svolta potrebbe essere determinata solo dall’individuazione di un sito di stoccaggio intercomunale ma non poche sono le difficoltà riscontrate nella ricerca di un’area che possa essere considerata idonea. Difficoltà a cui si aggiungono le forti resistenze messe in campo dai sindaci del comuni irpini. Intanto mercoledì a Palazzo di Città avrà luogo un incontro tra Cosmari, Arpac e Provincia. Un summit che segue quello dello scorso sabato in Prefettura dove l’ente di Piazza Libertà è stato investito proprio del compito di individuare un sito di stoccaggio provvisorio. Nel corso della riunione a Piazza del Popolo, infatti, la presidente Alberta De Simone dovrebbe pronunciarsi proprio sull’argomento. E mentre Avellino brancola alla ricerca di una soluzione ad Ariano Irpino, sulla questione Difesa Grande, si attende la pronuncia del Tribunale del Riesame di Avellino prevista proprio per mercoledì. La Magistratura, infatti, dovrà stabilire se procedere al dissequestro del sito arianese oppure confermare il provvedimento emesso dal Gip Lucio Romano su richiesta del Procuratore di Ariano Irpino Amato Barile. Un esito rispetto a cui i cittadini già alzano le barricate: nel caso in cui dovessero essere tolti i sigilli alla discarica del Tricolle, infatti, la popolazione non solo ha già annunciato di essere pronta alla mobilitazione ma pensa, in casi estremi, ad un ricorso in Cassazione.
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