“IrpiniAmbiente ridurrà i servizi nei comuni morosi affinchè vengano garantite solo le basi per l’igiene pubblico. Lo dico a costo di beccarmi una denuncia penale. Ma non faremo sconti a nessuno”. E’ un vero e proprio ultimatum quello lanciato in mattinata da Felicio de Luca, direttore generale della società provinciale dei rifiuti, agli amministratori delle comunità che non pagano. Una massa debitoria abnorme, che supera i 33 milioni di euro e che si trascina dal 2010. Soltanto tra Mercogliano, Avella, Solofra e Atripalda, il computo raggiunge i dieci milioni. A margine della conferenza stampa indetta presso la sede provinciale dell’Assessorato all’Ambiente, allora, De Luca ha voluto concentrare per l’ennesima volta l’attenzione sulla delicata vicenda. “IrpiniAmbiente rappresenta per noi una società che fa della produttività il suo obiettivo. Una società pubblica gestita come una realtà privata, in un frangente in cui non esistono più il regime assistito e i contributi del passato. Eppure oggi, costretti a sostenere gli oneri finanziari di chi non paga, siamo impossibilitati a fare nuovi investimenti”.
La conferenza è servita anche per fare luce sulle ultime vicende giudiziarie che hanno visto la società dei rifiuti contrapposta al comune di Lauro nell’infinita querelle della gestione. Per l’occasione, l’assessore Domenico Gambacorta ha ricordato come la gestione provinciale dei rifiuti sia stata imposta da uno specifico percorso normativo. Dopo che il Consiglio di stato ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal Comune, rispetto alla precedente sentenza del Tar che confermava la competenza della Provincia, Giancarlo Viglione, legale di IrpiniAmbiente e Palazzo Caracciolo, è entrato poi nel merito del pronunciamento. Nessuna decisione sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa: “Il Consiglio di Stato – spiega – ha accolto la richiesta di sospensiva poiché il contratto stipulato dal Comune di Lauro con la società “IrpiniAvanti” scada il 30 giugno”. Poi una stoccata all’avvocato della controparte, Donato Pennetta: “Questa è la realtà – sentenzia Viglione -. Chiunque dica il contrario sostiene una cosa non vera e persino pericolosa”.