RiEvoluzione Irpina, Cassano Irpino: una vetrina della Valle del Calore

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Rieccoci! Riprendiamo il nostro viaggio con RiEvoluzione Irpina.

Siete pronti? Si parte per Cassano Irpino.

Cosa leggerai nella rubrica:

  • Cassano Irpino: una vetrina della Valle del Calore
  • 46° Sagra della Castagna: incontro tra bellezza e gusto

Oggi, Cinzia e Roberto vi portano a Cassano Irpino (AV), a bordo con loro anche Salvatore Vecchia, Sindaco di Cassano Irpino.

  • Cassano Irpino: una vetrina delle Valle del Calore

Cinzia. Ci troviamo in un borgo che potremmo definirlo la “bomboniera” d’Irpinia. Una vetrina che sorge nell’area della Valle del Calore, popolato da circa 964 abitanti, chiamati cassanesi. Roberto, perchè siamo approdati qui?

Roberto. Siamo qui, perchè secondo me Cassano Irpino potrebbe essere un modello da seguire. Ricordo che dal punto di vista di ricostruzione, l’Amministrazione ha impiegato tutte le logiche visionarie, come andrebbe fatto in ogni comunità, logiche che rispettano sia l’aspetto storico che futuristico, legato ad un turismo e ad una vivibilità consapevole.

Cinzia. Sindaco, Cassano Irpino ha una storia antica. Quale patrimonio storico racchiude?

Salvatore. Le origini romane di Cassano Irpino balzano agli occhi sin dalla lettura del nome. Per molto tempo gli studiosi locali si sono dedicati soprattutto alla storia medievale, un periodo presente in buona parte della zona antica. Il Castello, la cittadella, la cinta muraria, una torre normanna, una torre longobarda  ma più in generale tutto l’impianto urbanistico a cerchi concentrici riportano al periodo medievale. Da un po’ di tempo, tuttavia, ci stiamo dedicando alla recupero delle tracce del periodo romano con il Castrum Cassani (il castello è di origini romane).

Cinzia. Oggi, quale testimonianza è rimasta di Cassano Irpino?

Salvatore. La traccia più importante, a parte il Castello che ha subito una trasformazione nel 1500, è senz’altro la Cupa Romana, una antica e importante strada che attraversava il paese e collegava una parte dell’Irpinia. Nelle prossime settimane presenteremo il progetto di recupero e la renderemo una parte affascinante e attrattiva del nostro borgo.

Cinzia. Cassano Irpino rappresenta anche lo “scrigno delle acque”. Quale valenza assume?

Salvatore. Per lungo tempo le sorgenti di Cassano erano sconosciute finanche ai paesi limitrofi e non erano state visitate neppure da molti cassanesi stessi. Sin dalla mia elezione, risalente al 2009, ho voluto rimarcare il legale del mio paese le sue acque e l’ho sempre definito come Cassano Irpino – il borgo delle sorgenti. Purtroppo la crisi idrica di questi ultimi anni ha portato alla ribalda le nostre sorgenti che alimentano sia l’Alto Calore che l’Acquedotto Pugliese. Invito tutti a visitarle perché sono di una bellezza unica in tutto il panorama nazionale, trattandosi di sorgente a pressione e non a scorrimento, come spesso si ammirano.

  • 46° Sagra della Castagna: incontro tra bellezza e gusto

Cinzia. Cassano è anche accoglienza, per assaporare e scoprire la bontà dei prodotti che il territorio offre. Cosa rappresenta questo evento per il territorio locale e limitrofo?

Roberto. La Sagra della Castagna è un viaggio che ha creato una vera e propria squadra di lavoro. Questo evento acquista un valore, oltre a quello antropologico, perché inorgoglisce la comunità e la rende viva, anche quello produttivo,  una vetrina che per tutto il lavoro svolto di ricostruzione, ha bisogno e merita di una certa visibilità e la Sagra della Castagna è un’occasione per garantire ciò. Non dimentichiamo che gli eventi hanno varie funzioni, a partire da quelle produttive, antropologiche e così via che vanno a beneficiare il territorio stesso.

Cinzia. Sindaco, quali sono le origini della Sagra della Castagna?

Salvatore. La sagra nasce come una festa di fine raccolto, con uno spirito ludico e identitario, nel 1976 a cura dell’associazione Guido Ninni. Mi piace ricordare che la sagra di Cassano Irpino è stata la prima in tutta la Valle del Calore, precedendo sia Bagnoli che Montella. Le sue origini la connotano come una sagra di nicchia, che mette al centro la qualità dei prodotti, la bellezza del borgo e la qualità degli spettacoli. Una sagra non molto conosciuta ma ritenuta tra le più belle in Irpinia per quanti la scoprono.

Cinzia. Un appuntamento che regala emozioni, attraverso un viaggio fatto di sapori, accoglienza e bellezza. Ma ricordiamo che le feste popolari sono il collante di una comunità. A fine evento, quale riscontro si ottiene?

Salvatore. Intanto registriamo i complimenti per l’organizzazione e il fascino del luogo. Il riscontro più gratificante, tuttavia, riguarda il giudizio sulla nostra comunità che viene apprezzata per l’accoglienza, il garbo e la gentilezza. Saranno proprio questi gli elementi che saranno un fattore di crescita.

Cinzia. Abbiamo tracciato una sintesi di questo angolo d’Irpinia, com’è quello di Cassano Irpino. Ma come si potrebbe RiEvoluzionare un evento per portare avanti quella che è l’identità di un territorio?

Roberto. Cassano Irpino è un modello. Qui, si è compreso realmente il concetto di rivoluzione ed evoluzione, grazie al grande lavoro svolto, la sintesi da applicare in diversi comuni irpini com’è quella della tutela dell’aspetto storico e architettonico con uno sguardo rivolto al futuro, che portano ad una consapevolezza della bellezza del nostro territorio.

Salvatore. L’identità si rinnova, si enfatizza ma non si Rievoluziona. Intendo dire che il nuovo nasce dal vecchio reinterpretandolo, riattualizzandoli, rendendolo compatibile con la nuova esigenza di servizi, di emozioni, di comunità. Sono tutti temi sui quali stiamo lavorando e le assicuro che la Comunità di Cassano sarà la vera scoperta dei prossimi anni.

Grazie! 

Vi aspettiamo nella prossima tappa!