E’ scontro tra il ministro Linda Lanzillotta e l’Uncem, l’Unione nazionale comuni e comunità montane sulla soglia dei seicento metri di altitudine per attribuire al comune la caratteristica di montano. Il ministro ha rilanciato l’orientamento, riprendendo anche il dato generale a livello europeo, dove il comune, per essere classificato montano, deve essere alto almeno seicento metri e lo ha fatto in occasione di un convegno sulla governance organizzato a Torino e durante il quale è stata contestata da alcuni presidenti di Enti montani. Sull’argomento è intervenuta in modo duro l’Uncem, che ha espresso contrarietà verso qualsiasi ipotesi di rivisitazione dei criteri della montanitò, aggiungendo che non devono essere rivisti gli esecutivi, che qualcuno vorrebbe ridurre per conseguire il risparmio di cento milioni di euro. Secondo l’Uncem quella proposta sarebbe demagogica e strumentale. Il presidente nazionale, Enrico Borghi, intervenendo a Trevico al seminario organizzato dalla Comunità Montana dell’Ufita guidata da Giuseppe Solimine, sindaco di quel comune, e riguardante proprio la riflessione intorno al futuro degli Enti montani, aveva anticipato la propria posizione di forte critica verso le ipotesi prospettate dal ministro. Borghi aveva invitato la politica a fermare la macchina per aprire un ragionamento serio sulla materia, per evitare che si giungesse a soluzioni non condivise e dannose per i cittadini della montagna.
Redazione Irpinia
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