“Una operazione di facciata che nulla ha a che vedere con l’annunciata discontinuità politico-amministrativa pretesa peraltro a voce alta da tutte le forze politiche del centrosinistra”. Così il Presidente del Gruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale della Campania Cosimo Sibilia commentando il rimpasto in Giunta. “Lo dimostrano – ha aggiunto Sibilia – i tempi e i modi con i quali Bassolino ha proceduto, intanto preferendo la grancassa mass-mediatica per lanciare la sua operazione a quella che avrebbe dovuto costituire la sede istituzionale per presentare i nuovi assessori: il Consiglio regionale. E’ un fatto inequivocabile che ci si è trascinati fino allo stremo, malgrado le pesantissime emergenze in campo, attendendo gli esiti delle inchieste e le indicazioni relative alle candidature del Partito Democratico in Campania lasciando al palo l’interesse generale”. “Al di là di nomi di spessore oggi in Giunta, nomi che conosciamo e riconosciamo tutti, ed eccezion fatta per il presidente nazionale di Greenpeace che appena un paio di settimane fa protestava con slogan non certo lusinghieri in via Santa Lucia, non v’è dubbio che le scelte adottate pongono tutte le condizioni per un’ulteriore ed altrettanto ulteriormente preoccupante e devastante crisi politica. Non sono infatti passate che poche ore dalla nomina dei cinque nuovi assessori regionali che Greenpeace ha preso le distanze dal suo ex presidente sottolineando l’incompatibilità dei due incarichi mentre lo Sdi, che pure vanta una qualche presenza in aula, ha già annunciato l’abbandono della maggioranza. E sappiamo perché. Il tutto senza contare un laconico beneficio d’inventario concesso da Sinistra Democratica e dalla sinistra radicale in genere. Mentre a tutto questo va anche aggiunta l’annunciata possibilità di ulteriori ritocchi dettati da eventuali esigenze elettorali”. “Forza Italia, dunque, non potrà che chiederà ogni qualvolta ci saranno le condizioni per farlo, la verifica politica in Aula. Chiederà conto della capacità di rappresentatività istituzionale di questo governo regionale per capire se contare, non certo sul consenso popolare, ma almeno su una maggioranza consiliare. Perché se così non dovesse essere non vi sarà alibi che tenga e sarà finalmente necessario restituire ai cittadini il mandato elettorale”.
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