Regione – “La Campania perde ricchezza, ma guadagna “munnezza”. Ecco il rinascimento bassoliniano”. E’ il commento del leader dell’opposizione, Francesco D’Ercole, al rapporto sui redditi delle regioni europee, elaborato dall’Eurostat, l’Istituto di Statistica dell’Unione Europea. Secondo questo rapporto il reddito dei campani si ferma ad appena il 66,9 per cento della media continentale. Uno dei più bassi in Europa, addirittura, il più basso d’Italia e dello stesso Mezzogiorno. Ma ciò che più preoccupa è la constatazione che se si confronta il dato reso noto ieri: 66,9 per cento, con il 72,9 per cento, fatto registrare nel 2000 se ne ricava che la Campania è in caduta libera. In cinque anni abbiamo lasciato per strada ben 6 punti. “Sono dati – ha continuato D’Ercole – che non ci sorprendono per niente. Purtroppo, sono anni che andiamo denunciando che le chiacchiere vuoto a perdere e l’ottimismo strumentale di Bassolino e del centrosinistra, servivano soltanto a nascondere l’arretramento strutturale e la precarietà della condizione socio-economico della nostra regione”. “Ed il peggio – aggiunge – è che il 66,9 appena certificato dell’Istat si riferisce al 2005, mentre se la rilevazione fosse stata oggi, certamente per noi la situazione sarebbe stata ancora più pesante. Invece di 6 i punti percentuali di Pil perduti, sarebbero stati almeno una decina e le regioni europee ad averci superate, anziché 16, sarebbero state per lo meno una trentina. Fatto è che nel 2005 ancora non erano scoppiati nella loro completezza i “bubboni” della sanità, dell’emergenza rifiuti, dell’occupazione che, per quanto praticamente ferma, non aveva ancora fatto registrare la perdita di altre migliaia di posti di lavoro e qualcuno – non del tutto convinto dell’incapacità della Giunta Bassolino – poteva ancora sperare nei fondi europei. Oggi tutto questo è avvenuto e le conseguenza sono sotto gli occhi di tutti”. “Bassolino – conclude D’Ercole – ha appena completato il “rimpasto” della sua Giunta ed ha parlato di vera svolta. La verità è che l’unica vera svolta, quella indispensabile a salvare la Campania ed aiutarla a rimettersi in moto, sarebbe rappresentata dalle sue dimissioni e dallo scioglimento del Consiglio Regionale, dando così la possibilità ai campani di riprendere il mano il proprio futuro e scegliere da chi farsi governare”.
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