LAURO- “Non tutti hanno l’intelligenza di capire che il nostro avversario è la destra”. Maurizio Petracca, consigliere regionale del Partito Democratico e candidato alle Regionali ha voluto “bacchettare” così , partecipando ad un incontro elettorale organizzato dal Pd del Vallo di Lauro e riferendosi a comizi nei paesi vicini, quanti si concentrano sui compagni di viaggio invece che sugli avversari. Il candidato del e’ stato presentato dal segretario cittadino di Lauro e presidente del Parco del Partenio Franco Iovino, che ha esordito riferendosi alla chiusura del comizio della premier Giorgia Meloni a Napoli e al salto finale al grido di “chi non salta comunista e'”, ironizzando: “sembrano più adatti a partecipare a “Ballando con le Stelle” e ripercorrendo i risultati ottenuti per il territorio, dove, ricorda Iovino: “ci siamo sempre”. Anche grazie al lavoro di Petracca, come per la castanicoltura. Per il presidente del Parco, anche la Legge di riordino dei Parchi e la possibilità di istituire nuovamente la figura di “guardiaparchi” voluta dalla Regione Campania, insieme a risposte come quella della ex Clinica di Moschiano diventata Ospedale di Comunita’ sono il segno di una Regione che ha lavorato bene. Dal canto suo, Petracca, ha ricordato come quella entrata ormai nel rush finale “e’ una campagna elettorale faticosa per chi lo fa con passione, come io interpreto la politica e soprattutto in mezzo alla gente. Purtroppo i social e la tecnologia hanno trasformato molto le campagne elettorali, ci sono alcuni di voi questa sera, penso al dottore Scibelli ma nessuno me ne voglia, che ricorda le campagne elettorali quelle fatte seriamente in mezzo alla gente. Sono campagne elettorali anomale, non so se le state vivendo: c’è mancanza di leadership, sono campagne elettorali molto frammentate, come la narrazione esterna, che e’ molto legata più allo scoop che a questioni di sostanza, riferite a quello che è stato e quello che si dovrebbe fare in Regione”. La divisione che pure c’è stata nel Partito Democratico è però sintomo di politica vera: “Franco ha esordito dicendo che noi litighiamo, che è la verità, Ma guardate quando si litiga significa che c’è la politica. Questo è scomparso. Veniamo da culture politiche diverse, tu (rivolto a Franco Iovino ndr) dalla sinistra io dalla parte più moderata, popolare, democristiana. La mia prima esperienza politica, ventuno anni fa, venivo da una giunta che era targata Ds- Margherita. Litigavamo sempre. Le giunte finivano alle 4:00 di notte, però alle 4:30 si usciva con una decisione politica con una mediazione qualificata mai a ribasso rispetto a quelli che erano gli interessi della comunità”. E c’e’ anche la “bacchettata” che pur senza che sia stato citato, sembra chiaramente riferita al consigliere regionale uscente e candidato di “Casa Riformista” Vincenzo Alaia: “Tu hai detto una cosa importante Franco, che queste comunità molto spesso litigano, ma litigano più su questioni di apparenza o di apparente gestione del potere, piuttosto che questioni legate veramente allo sviluppo del territorio. Poi, quando mi sposto in macchina in queste faticosissimo tour, ogni tanto vedo qualche video, vedo qualche comizio, il messaggio che qui vicino c’è stato qualche comizio ieri: non tutti hanno intelligenza di capire che il nostro avversario è la destra. Non è che c’è una avversione tra i candidati, le culture politiche che vanno insieme in un percorso devono avere anche la capacità di parlare di quello che si vuole programmare e non dei compagni di viaggio. Però questo purtroppo non è da tutti. Il nostro avversario è la destra. Franco ha detto: quei ridicoli balletti. Io sono rimasto scandalizzato, come vi ripeto, ho ormai più di un capello bianco rispetto a quando ho iniziato, di un Presidente del Consiglio che sale su un palco e salta al grido: chi non salta il comunista e’. Non sono comunista, ma non salirei mai su un palco, da istituzione a dire chi non salta è fascista. È proprio una questione istituzionale di rispetto delle persone, perché vanno rispettate tutte le culture, anche le più lontane dalla tua posizione e non è una questione di guerra tra bande. E’ una questione di visione politica che ci sono visioni politiche differenti, la discussione critica poi, anche tra parti diverse può portare a sintesi qualificate”.
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