“L’esito del Referendum è di quelli che non lasciano dubbi di sorta; una sostanziosa maggioranza del popolo si è rivoltata contro leggi di questo Governo, e contro quei politici e dirigenti che hanno sconsideratamente consigliato agli Italiani di pensare ad altro. Qualcosa di simile avvenne nel 1991, altro referendum, quando il Presidente Craxi vide disatteso il suo invito agli Italiani a recarsi “al mare”. Come all’epoca, oggi, il duo Berlusconi-Bossi le ha sonoramente buscate”. Così Aldo D’Andrea, esponente del movimento “I Resistenti, con il Sud” che prosegue nella sua analisi post-voto: “Conteniamo la soddisfazione del risultato raggiunto, e proviamo a lanciarci in un’analisi, la più possibile serena e aderente alla realtà. E’ dal maggio di tre anni fa che l’attuale Governo amministra il nostro Paese, e ai suoi tanti annunci di riforme, è purtroppo seguito ben poco, o ne è seguito male.
Infatti, delle cose fatte, si ricorda la legge Ronchi, il piano energetico nucleare, la cosiddetta riforma della Giustizia, la riforma della Scuola e dell’Università; altro non sovviene, senonché con questo referendum, il popolo ha bocciato tutte queste riforme, salvo quelle della Scuola e dell’Università, ma sol perché queste non erano materie di referendum, altrimenti, c’è da crederlo, anche queste leggi avrebbero fatto la stessa fine delle altre, vista la diffusa protesta da esse generata. Ora tutti siamo anche più nudi, però, perché, cancellate le leggi, occorre ricominciare a riflettere e a proporre i pilastri su cui impiantare l’approvvigionamento energetico capace di sostenere lo sviluppo, e che sia, naturalmente, rispettoso dell’ambiente e della salute dell’Uomo. E, come legittimo auspicio, questo non è cosa che potrà riguardare ancora questa maggioranza parlamentare, né è lecito attendersi ancora da questa, azioni produttive e benefiche, visto che essa, se prova a far riforme, le fa sbagliate, ad uso del suo Premier, e, con certezza ormai, non condivise dalla maggioranza del popolo. E’ questa la ragione che dovrebbe spingere il Governo alle dimissioni, e a favorire nuove elezioni politiche generali.
L’Irpinia ha votato il referendum, superando il 54%. Bene, bella gente gli irpini, visto che siamo i primi, per partecipazione, in Campania. Il movimento “I Resistenti, con il Sud”, come tante altre forze politiche e sociali, e senza menzioni particolari, ha ben operato, e, con soddisfazione, ha registrato punte di partecipazione elevate, in linea con il dato nazionale in alcuni paesi dove forte è la sua presenza. Ad Altavilla, per esempio, ma non è il solo paese, l’affluenza ha sfiorato il 56%, e questo è motivo di grande soddisfazione nostra, così come per tutti gli amici impegnati.
Ritorna la volontà di partecipazione popolare; è la vera grande novità di quest’ultimi anni. Si legga in questo rabbia e speranza; la rabbia – conclude D’Andrea – è per il distacco di questo ceto politico dalle cose di interesse reali, e la speranza è per un rinnovamento dei costumi e per una stagione del Paese che riporti a valori di equità, di solidarietà, di sviluppo rispettoso dell’ambiente”.
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