Rapina a un deposito di carburanti, dopo nove anni tutti assolti dalla accuse

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Assolti perché il fatto non sussiste dall’ accusa di rapina aggravata, sequestro di persona e detenzione di armi (per gli ultimi due reati era stata la Procura stessa al termine della requisitoria in aula a chiedere l’assoluzione per gli imputati). Si è chiuso così a quasi nove anni di distanza dai fatti il processo a tre imputati che erano stati rinviati a giudizio per aver partecipato al raid ad un deposito di Alvanella avvenuto il 26 aprile del 2016, quello che vide i malviventi, dopo aver minacciato operai e titolare, caricare su due autoarticolati prodotti petroliferi per circa 200mila euro. Davanti al collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo, la Procura, al termine della discussione, aveva invocato condanne per 13 anni nei confronti di B.C, ritenuto uno degli autori del raid e 7 anni per M.M, assoluzione invece quella invocata per G.M, i primi due difesi dall’avvocato Carlo Ercolino del foro di Napoli , il terzo difeso dall’avvocato Vincenzo Romano del foro di Nola. Anche se bisognerà attendere il deposito delle motivazioni alla base della sentenza emessa dal Tribunale di Avellino, le difese dei tre imputati hanno messo in evidenza come il testimone principale del processo, che avrebbe riconosciuto i mezzi usati dalla banda entrata in azione a Monteforte, in realtà non avrebbe mai visto il mezzo, perché era stato costretto a caricare la merce mentre l’autoarticolato era parcheggiato di traverso sulla banchina. Ma non sarebbe stata l’unica discrasia registrata rispetto alle contestazioni e alle indagini. Una proprio relativa alla somma indicata in una intercettazione tra i presunti autori, che avrebbero fatto riferimento ad un bottino di 150 mila euro da dividere, qualche mese dopo i fatti, nel luglio del 2016. Ma proprio i difensori avrebbero evidenziato che la somma provento del furto si sarebbe aggirata intorno ai duecentomila euro. Alla fine le argomentazioni hanno verosimilmente scalfito il quadro indiziario alla base delle indagini (tutti erano a processo a piede libero), in attesa che siano depositate le motivazioni.